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Inglese (con Buffon) evita la prima sconfitta dell'era Iachini

A Como, il Parma si prende un punto che non può soddisfare. Ma ci sono attenuanti: segna Bobby su assist di Vazquez. Buffon para un altro rigore, ma non basta: la classifica resta ancora deficitaria

Servirebbe davvero la bacchetta magica a Iachini, che intanto ringrazia Buffon, Vazquez e Inglese, i tre che hanno confezionato il punto che serve a fare un piccolo passo avanti. Sul Lago finisce 1-1, i suoi evitano la sconfitta più con il cuore che con altro. Ma può essere un buon inizio, viste le difficoltà che si trova a gestire l’allenatore, arrivato da quattro giorni con un’eredità pesante da gestire. Il buon inizio non è bastato, i suoi sono spariti dopo una ventina di minuti. D’accordo, il Como non ha fatto niente di straordinario, ma ha impegnato Buffon molto di più di quanto gli attaccanti del Parma abbiano impensierito Facchin, che alla fine ha sbagliato movimento e lettura: bene Inglese che si è fatto trovare lì dove deve essere un attaccante, pareggiando la rete di Gliozzi che al Parma aveva fatto male ai tempi del Sudtirol. Da dove deve ripartire Beppe? Dalla voglia dei suoi di non perdere, e dal recupero di qualche ragazzo. Si è fatto male anche Balogh, questa non è una bella notizia.

Per la prima uscita con la sua nuova squadra, Beppe Iachini sceglie un vestito classico, di quelli che ha indossato altre volte. Comodo, pratico, che si può abbottonare e sbottonare all’occorrenza. Dipende dalle situazioni e dalla posizione di Franco Vazquez, che è un po’ il fiore all’occhiello del suo abito da sera. La bacchetta magica, quella che ci vorrebbe per risolvere i problemi del Parma, chiaramente non c’è. E  Iachini, che  ritorna in Serie B dopo sette anni e mezzo, fa con quello che ha. Ha sempre fatto cose straordinarie. Tre volte è subentrato, raccogliendo eredità pesanti da gestire: con Brescia, Samp e Palermo, dove ha trovato una situazione analoga rispetto a quella che ha trovato nel ducato, con le due squadre al 13esimo posto in classifica. Quello che è successo dopo lo sanno tutti, se lo augurano proprietà e tifosi del Parma, arrivati in 400 circa per far sentire il sostegno.

E subito vedono due occasioni in 5’, roba che non succedeva da tempo. Su Benek, lanciato in verticale da Tutino, Facchin chiude bene. Qualcuno ha soffiato poi sul tiro velenoso di Tutino stesso, per spostare la rasoiata a poco dal palo. Il Parma ha ormai abbandonato il tentativo di giocare un calcio propositivo, con Iachini sembra più organizzato e quadrato. Accorcia, pressa e sporca le linee, almeno per una ventina di minuti. Poi la squadra si allunga un po’, nel tentativo di giocare profondo per cercare la coppia d’attacco. E in mezzo si crea un po’ un buco, riempito dai giocatori di Gattuso che crescono alla distanza. Recuperano più palloni, lottano più convinti e al 40’ creano l’occasione per passare.

Gliozzi riceve in area, Juric ci casca quando l’attaccante pianta il corpo. Lo travolge e apparecchia per il rigore. Che Buffon neutralizza con il suo solito savoir faire: blocca la conclusione debole e - stringendo il pallone - si rivolge alla curva alla quale va la sua dedica. Il Parma comincia bene ma sparisce a metà primo tempo.

Gattuso e i suoi non hanno certo incantato, ma dopo un primo approccio timido hanno preso in mano la partita. E hanno trovato anche il vantaggio a inizio primo tempo, quando Cobbaut legge male il traversone di Parigini e apre la porta a Gliozzi che insacca. Iachini prova a ricompattare il gruppo, Balogh si arrende a un problema muscolare. Entra Osorio, non cambia il sistema. Neanche quando al posto di Juric e Tutino Iachini chiama Brunetta e Inglese, bravo a farsi trovare da Vazquez, meno quando gira in porta il pallone di testa. Il Parma è in difficoltà, servirebbe qualcuno che lo prendesse per mano. Buffon sbarra la strada a Scaglia, sembra l’unico. Vazquez comincia a stizzirsi, maltrattato dagli avversari, si innervosisce. Beppe chiama anche Correia, fuori rosa per un atteggiamento pessimo sotto la gestione Maresca. Il Como non si sbilancia, trema solo quando Felix sbaglia il cross e per poco non trova il pari. Il Como sciupa un paio di situazioni favorevoli, il Parma resta in piedi e trova il pari all’85’ con Inglese che gira in porta una bella palla di Vazquez. Un lampo in mezzo al buio. La squadra di Iachini ha pure l’occasione per passare, in pieno recupero, ma Osorio respinge il colpo di testa di Danilo sulla linea. Difende dove non deve, il venezuelano.

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