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Floccari gioca Spal-Parma: "Crociati fortissimi, ma occhio a Colombo"

L'attaccante è doppio ex della sfida: "Maresca ha idee interessanti, gli va dato tempo. Buffon? Straordinario, un esempio per tutti. Una fortuna averlo. E poi c'è Schiattarella, mio grande amico..."

Oggi si diverte con il paddle (o padel), l’ultima tendenza per ex calciatori. Ha sostituito il golf, quello che qualche anno fa era l’hobby di chi aveva giocato a calcio tanto tempo e aveva appeso al chiodo gli scarpini. Vive a Riccione, Sergio Floccari, uno degli attaccanti giramondo che più ha incarnato l’essenza del calciatore ‘che tutti gli allenatori vorrebbero avere’.

Onestamente non so perché - dice Floccari a ParmaToday.it -. Ho avuto la fortuna negli anni di giocare quasi sempre in Serie A, ho fatto 15 anni. Sono stato un attaccante che piaceva a tanti allenatori perché forse sapevo stare in campo. Sarebbe meglio se rispondessero gli allenatori a questa domanda (ride ndr). La mia forza era quella di essere funzionale alla squadra, non vivevo solo per il gol, ecco. Volevo essere un attaccante funzionale al progetto. Avrei potuto raccogliere di più nella mia carriera, sono uno che tendenzialmente si è sempre allenato in maniera professionale. Ho vissuto in totale dedizione il mio lavoro, rosicavo quando non potevo allenarmi, o giocare”.

Sergio Floccari, come va la vita lontano dal campo? Le manca il calcio?

“Non mi manca il calcio, ho fatto una scelta consapevole. Ho deciso di fermarmi, sono abbastanza sereno. Non sono il tipo che si guardo indietro. Credo che nella vita ci siano delle tappe, delle situazioni da vivere. Un tempo per ogni cosa: mi sembra che sia giusto a un certo punto fermarsi e riflettere. Diciamo che avevo dato tutto al campo. Ora gioco a paddle con Brighi, Manfredini e qualche altro amico”.

E cosa vuole fare da grande?

“Questa estate ho fatto un corso da allenatore, mi piace aggiornarmi. Adesso dovrai cominciare il corso da direttore sportivo. Intanto vado in giro a vedere partite. Dico sempre: finito un percorso ne deve cominciare un altro. Continuo a guardare avanti, penso che ci sia un momento per tutto. Ora è il momento della formazione. Sto collaborando con Dazn. Mi piace, mi fa vivere il calcio da un’altra prospettiva. Sono in studio con grandi professionisti”.

Sabato si sfidano due squadre che lei conosce bene, come pensa che andrà a finire?

“Sarà una partita interessante, il Parma ha costruito una squadra importante, ha investito molto. Ha tanti talenti. Mi piace. Ma è chiaro che per una retrocessa - come lo fummo noi della Spal l’anno scorso - non è mai semplice. A volte il rischio è quello di dare per scontato tante cose: come vincere per forza. Ma la Serie B nasconde delle insidie e delle incognite particolari, vincere non è mai semplice. Statisticamente le retrocesse fanno molta più fatica, sai che hai l’obbligo di vincere e questo pesa. E’ normale che ci siano delle pressioni per una squadra come il Parma, che quando non vince  tende magari a vedere il bicchiere mezzo vuoto. L’entusiasmo e lo spirito sono fondamentali. Il Parma ha una squadra talmente forte che porta tutti a indicarla come favorita. Ma ha bisogno di un po’ di tempo. Maresca ha delle belle idee, che probabilmente non sono trasmissibili subito. Va considerato il fatto che ci sono giocatori nuovi.  Provenienti da altri campionati. E’ naturale un periodo di adattamento”.

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Tra questi c’è anche un suo amico, Pasquale Schiattarella: ce lo racconta, lei che lo ha vissuto da vicino?

“Pasquale è un mio amico sì, lo conosco bene. E’ un giocatore che ha vinto tanti campionati. E’ un ragazzo che ha qualità importanti, sa vedere la giocata davanti, ha un’ ottima gestione della palla. Non ci sono tanti giocatori come lui in giro. E’ un fattore importante nello spogliatoio. Ha personalità da vendere. E’ una di quelle classiche figure che servono in uno spogliatoio. Il Parma ha giocatori forti, non solo Schiattarella”.

Che ricordi ha di Parma?

“Dal punto calcistico straordinario. Ma anche dal punto di vista della vita extra calcistica. Ho conosciuto persone fantastiche. Quell’anno (28 partite, 8 gol ndr), siamo arrivati ottavi, è stata una grande annata. Abbiamo ottenuto il record di sette vittorie di fila, ci siamo divertiti. Il mio è un ricordo positivo, sia dal punto di vista della città - bellissima - che della squadra. Quando Pasquale (Schiattarella ndc) mi ha detto che sarebbe andato a Parma ero felice per lui”.

Il compagno al quale è rimasto più legato?

“Avevo legato con Ciccio Modesto e Daniele Galloppa. Avevamo un bel gruppo, c’era Giovinco, era molto forte”.

Cosa rappresenta invece la Spal per lei?

“Qualcosa di speciale. E’ stata la squadra dove io sono rimasto per più tempo nella mia carriera (103 presenze, 15 gol).  Ho trovato un ambiente straordinario. Non conoscevo la piazza, sono arrivato in Serie B a gennaio e dopo 4 mesi siamo andati in Serie A. Ho trovato un entusiasmo che non avrei mai pensato. Un percorso professionale e di vita intenso, ho legato molto con l’ambiente, sano, che però vive di grande passione. Il Parma probabilmente si renderà conto, che la Spal è una squadra difficile, che gioca in una realtà molto. La città è stupenda. Si vive bene. Con la Spal sono andato oltre al calcio. Avevo avuto parecchie richieste, ma sono rimasto alla fine”.

Cosa deve temere il Parma?

“Il Parma sabato affronta una squadra scomoda, c’è grande entusiasmo intorno alla Spal, quest’anno sono stati bravi a ricrearlo, perché non ci sono le aspettative dell’anno scorso, quando doveva vincere per forza il campionato. Ci sono giovani interessanti, c’è un allenatore che ha dato una mentalità precisa. Al Parma piace dominare le partite, arrivare al risultato attraverso il gioco. Ma non sarà semplice”.

Ci indichi due giocatori, uno per parte, che potrà essere decisivo.

“Per il Parma sarà decisiva la squadra, il gioco che riesce a proporre. Dipende dall’approccio. Il Parma ha bisogno di essere squadra perché ha tante individualità che prima o poi verranno fuori. Nella Spal sta molto bene Colombo, un giocatore che mi piace.  Ha ritrovato Viviani. Ha diversi calciatori. Esposito, ad esempio. Non sono squadre che speculano, ci divertiremo”.

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Chi vince il campionato di Serie B?

“Non lo so, ci sono tante incognite. Di diritto credo che il Parma sia una pretendente. Ma è difficile. Una squadra che mi piace molto è il Benevento, anche il Brescia si è presentato bene”.

Si aspettava che un calciatore come Buffon tornasse in Serie B?

“Penso che quando una persona così, che ha fatto la storia del calcio, faccia una scelta del genere,  alla base ha della passione: guarda al presente e al futuro. In una realtà che l’ha lanciato, tra l’altro. Va bene il lato romantico, ma Gigi è tornato da campione e ha ancora tanto da dare. Percependo lui come persona, credo che abbia degli obiettivi: si arrabbia, si infiamma quando le cose non vanno bene. E’ un insegnamento per tutti. Ha un approccio quotidiano con la sua professione che può essere da insegnamento per i giovani. Fa di tutto per vincere. E’ acceleratore di crescita per i più giovani. Una fortuna averlo come compagno, a patto che si capisca personaggio”.

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