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Martedì, 16 Aprile 2024
Calcio

Il cambio di modulo e Vazquez sulla trequarti: come nasce l'idea di Enzo

L'esclusione dei romeni ha 'fatto rumore', ma Maresca va dritto per la sua strada, aiutato dai senatori di un gruppo che si è cementato nelle difficoltà

Vazquez di testa, Buffon con le mani: i veterani spingono il Parma di Enzo Maresca verso un paio di giorni più tranquilli rispetto al solito, in attesa di capire se quella di ieri sera a Cittadella sia stata davvero la partita della svolta. Di sicuro è stata la partita di Gigi e Franco, il primo straordinario nel blindare la porta e respingere il 37esimo rigore della sua carriera favolosa. Con quella parata non solo ha spinto il pallone lontano dalla porta, ma anche il mondo Parma verso un’altra direzione.

Il secondo al secondo centro consecutivo, al quarto dell’intero campionato (il record in Serie B è di 8 gol, segnati con la maglia del Palermo). Entrambi leader, Buffon e Vazquez si sono divisi la scena con Enzo Maresca, il generale composto di un manipolo di uomini parecchio cambiato rispetto all’inizio dell’avventura. Enzo ha sempre difeso le sue idee, rispetto ai proclami iniziali della società, Maresca si è avvicinato all’idea di vittoria con i piedi di piombo, lui che ha vissuto il mondo del calcio da vicino e non in seconda o terza linea, ha subito intuito le difficoltà di lavorare con un gruppo nuovo, forgiato su una nuova mentalità.

Certo, ha sbagliato anche lui, ma a differenza di altri, è tornato indietro mettendo da parte qualche principio, a beneficio del Parma. L’azzardo di Reggio Calabria gli è servito per restituire un volto alla squadra, più determinato, più cattivo. Più ordinato. Ha fatto sentire più protetto ‘Danilo’, stretto tra Osorio e Cobbaut, ha scelto due quinti di spinta, bravi a presidiare tutta la fascia, spostando a destra Vazquez, per poterne sfruttare meglio le caratteristiche di tiro e passaggio dentro con il sinistro, a incrociare, e a Brunetta ha dato compiti di smazzarsi - assieme a Juric - il lavoro sporco.

Per sfruttare il campo in ampiezza ha chiesto un sacrificio a Delprato (uomo assist) e Coulibaly, mentre per ‘allungare’ la squadra ha puntato sugli strappi di Tutino e sulla protezione della palla di Benedyczak, per il quale Enzo si è ravveduto nel post partita. “Con lui ho sbagliato io, avrebbe meritato di giocare di più”. Intanto, chi ha giocato di più è stato il suo Parma, che ha un po’ sofferto alla fine, ma che ha mantenuto il sangue freddo per portarsi a casa la pagnotta. Per i ricami ci sarà tempo, gennaio non è lontanissimo, al presidente non dispiace mettere eventualmente le mani al portafogli, per riassettare una squadra che denuncia palesemente mancanze a centrocampo. Per ora, in attesa di correggere la direzione intrapresa dal Parma, Maresca ha corretto la sua, aiutato anche dai veterani del gruppo che in settimana si sono schierati a protezione del tecnico, decidendo di caricarsi sulle spalle (vedi Buffon e Vazquez su tutti) una squadra che a Cittadella è sembrata essere sulla buona strada per rinascere. Ancora una volta.

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