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Calcio

Il Parma ferma il Pisa e si prende un punto in attesa di tempi migliori

Passano gli ospiti con Lucca, poi pareggia Delprato

Dal nostro inviato
PARMA - Un punto che riscalda poco ma mette a riparo il Parma dai fischi, qualcuno si è sentito nel primo tempo, quando il Pisa ha chiuso in vantaggio grazie al gol di Lucca. Nel secondo è arrivato il pareggio di Delprato, con il Parma che ha provato a vincerla fino alla fine, ma il pari è giusto, alla fine.

E questa è una buona notizia. Maresca recupera Schiattarella in extremis, con il rientro di Vazquez è lui che si piazza in mezzo assieme a Juric a fare legna, per dare maggiore copertura a una difesa troppo spesso lasciata sola. Sohm è in panchina, come Inglese. C’è Tutino nel ruolo di prima punta. Mihaila, alla terza in una settimana, farò l’esterno con licenza di puntare l’uomo, accentrarsi e giocare dentro al campo. Il Pisa parte forte, vuole legittimare la posizione da capolista e mostrare al Tardini che non si tratta di un caso il fatto che sia in vetta. Sibilli chiama a un grande intervento Buffon, che al 14’ deve arrendersi prima alla pochezza difensiva di Valenti, poi al tap-in di Lucca che sfila alle spalle dell’argentino tutto da solo e insacca.

LE PAGELLE 

Il Parma di Maresca è già in preda al panico, la mediana con Juric e Vazquez sembra fatta con le sagome delle barriere per provare le punizioni. Toure e Marin sembrano Pogba e Kante a confronto, almeno per la prima mezz’ora, quando la squadra di Maresca è praticamente in preda al vortice del Pisa, che si prende il campo e la partita. Juric si fa male subito, la sua corsa e i suoi muscoli sarebbero serviti in un campo così pesante. Serve un break, e pazienza se arriva dal cuore e non dalla logica. In due minuti, il Parma colleziona diversi calci d’angolo, su uno di questi è bravo Caracciolo a salvare sulla linea un colpo di testa destinato al gol. A differenza di Lucca, catalizzatore di palloni anche quando il Pisa è in difficoltà e rinuncia alla manovra, Tutino è lasciato solo al suo destino, tra Caracciolo e Leverbe. Ed è troppo facile per gli ospiti saccheggiare il prato del Tardini, tagliato a fette, come al solito, da cambi di gioco repentini, che mettono in difficoltà la catena di destra, con Correia, Brunetta dopo e Juric prima e Delprato in difficoltò. Il sussulto al 35’, quando Vazquez e Mihaila, evidentemente più bravi con la palla ai piedi che a rincorrere gli avversari, combinano e il romeno va in porta. Spallata regolare di Hermannson. Il terzino del Pisa sembra in difficoltà quando deve rincorrere Mihaila, il Parma l’ha capito e comincia ad attaccare dal suo lato. Reazione legata al momento, il Pisa frena ma quando riparte dà sempre l’impressione di poter creare grattacapi. Gaucher prova a spaventare Buffon a fine primo tempo, poi l’arbitro non sanziona una trattenuta vistosissima su Correia e salta il tappo della partita. Per fortuna si va negli spogliatoi, dal quale esce un Parma che sembra almeno voglia provare a pareggiare.

Il Pisa ha le sue occasioni, ma il Parma comincia più convinto e trova il gol al 54’ con un’azione chiusa da Delprato su assist di Mihaila. La speranza è che la rete svegli la squadra di Maresca, ma è il Pisa a sfiorare il vantaggio. Serve un gran Buffon. Tutino sente odore di sostituzione, dopo aver propiziato il gol, entra nel vivo del gioco mosso dal fuoco sacro e va vicino a quello del vantaggio. Prima di lasciare il posto a Inglese. Il Pisa si p sgonfiato, Vazquez si prende un po’ di calmo, non è mai troppo tardi per incidere, e prova a trascinare i suoi, pericolosi con Brunetta dalla distanza. Qualche altro tentativo poco convinto, alla fine tocca a Nicolas metterci le mani per evitare il raddoppio di Mihaila, uno degli ultimi a mollare

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