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Il Parma cade sotto al diluvio: al Palermo basta Marconi

Finisce 1-0 la partita del Barbera: i crociati distratti in difesa in occasione del gol, non riescono a organizzare la reazione e subiscono la seconda sconfitta di fila in trasferta

Seconda sconfitta consecutiva in trasferta per il Parma che, come a Bolzano contro il Sudtirol, cade senza subire più di tanto. Alla fine risulterà decisiva la rete di Marconi, tocco di testa a beffare Corvi incerto nell'uscita. L'errore più grande è di Osorio, che si addormenta e si fa scavalcare dal pallone, con l'avversario che gli compare alle spalle e inchioda il portiere del Parma, al primo gol subito in tre presenze tra campionato e Coppa Italia. A Pecchia stavolta non riesce il miracolo di portare a casa punti in condizioni disperate, quando mancano 11 calciatori, una squadra intera, viene complicato anche per un tecnico preparato come lui riuscire a pescare soluzioni per cambiare l'andamento di alcune partite. Il Palermo non ha fatto tantissimo di più per vincere, l'episodio nella classica gara da Serie B è girato per i rosanero che hanno approfittato di una dormita della difesa crociata e hanno messo in tasca tre punti preziosi. Sono mancati i senatori, a Pecchia: da Vazquez a Tutino, mai in partita l'attaccante. Da Osorio a Juric. Dopo il gol pochi i tentativi da parte dei crociati di rimettere in piedi la partita vinta dalla squadra che ha dato i natali agli avi di Krause. 

Pecchia sembra essersi deciso: in attesa del rientro di Bernabé, che potrebbe anche giocare sulla trequarti per liberare il suo talento e la sua visione di gioco, Franco Vazquez deve fare il mediano e cucire da dietro il gioco del Parma che passa inevitabilmente tutto dai suoi piedi fatati. El Mudo, alla prima da ospite in quella che è stata la sua prima casa, è accanto a Estevez nel tentativo di beneficiare del filtro del compagno argentino che dovrebbe recuperare il pallone e affidarlo al dieci. Che ragiona, anche lontano dalla porta, in verticale. Le catene nella prima parte della gara sono le soluzioni predilette del Parma che, con Sohm più di Juric, prova a sfondare il muro rosanero. Bonny ci mette fisico e tecnica grezza, ma si fa sentire quando riesce a superare l’ultima linea del Palermo e spara in porta da posizione defilata. Solo angolo per i crociati che a inizio gara sembrano più convinti. Pecchia gioca a cambiare posizione  ai tre dietro Tutino, che si sbatte in cerca di qualche pallone mentre la pressione del Palermo sale e Brunori, alla prima palla buona, vuole impressionare i suoi tifosi con un colpo da biliardo sulla buona palla di Di Mariano. Scelta sbagliata, quella di andare con l’esterno destro invece che con il piatto mancino, il Parma si salva. E ricomincia a macinare gioco allungando il Palermo con le incursioni degli esterni che si buttano sulle palle negli spazi. Delprato vede un corridoio a destra, infila per Sohm che tocca bene: Pigliacelli fa un grande intervento. Meno grande è l’intervento di Nedelcearu su Vazquez, brillante a giocare di prima il pallone per Tutino nello spazio. Una giocata da cestista a smarcare il compagno che però sotto canestro si arrampica sulla palla e la mastica, facendo risultare vana la giocata del Mudo che rimane a terra perché maltrattato dal difensore romeno. 

Piove forte nel secondo tempo, la pioggia incessante rende il campo pesante. Pecchia riporta in mediana Juric, i suoi muscoli servono per fare filtro e offrire a Vazquez la possibilità di ritornare su zolle che conosce meglio. Franco va sulla trequarti, deve azionare lui Tutino e dare aria al gioco del Parma sugli esterni che esterni non sono. Ma non c’è neanche il tempo di assestarsi che la luce là dietro si spegne: cross di Valente, Osorio (più del portiere) e Corvi dnon si intendono. La palla scavalca il venezuelano e viene attaccata da Marconi che la spedisce alle spalle del portiere crociato. Primo gol subito da Corvi in quattro presenze, Coppa Italia compresa. Pecchia si riorganizza, chiama in panchina un Tutino deludente, Sohm e Juric per Sits, Benedyczak e Camara, Tiene Vazquez  alto e prova ad assalire la retroguardia rosanero. Ma è Delprato che confeziona la palla gol più nitida per il pari: sempre di testa, sempre da azione d’angolo. Ma stavolta non va come era andata contro il Como. 

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