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Troppo Brescia, il Parma perde ancora: a Iachini serve davvero la bacchetta magica

Decide un gol di Cistana, al 7'. Due pali del Brescia, pochissimo Parma. Tutino avrebbe la palla giusta per il pari, ma la sciupa al 92'. Avrebbe nascosto i limiti palesi di una squadra che non gira

Dal nostro inviato
PARMA - Finisce sempre con lo stesso brusio, con la squadra sotto la curva a farsi invitare a tirare fuori le p... . Sta diventando una brutta musica, che non è cambiata neanche con il ribaltone in panchina. Segno che qualciosa più sotto c'è che non va. Possibile che non bruci vedere gli avversari festeggiare a fine partita e divertirsi durante? Sembra di no, a guardare le prestazioni di una squadra che non c'è. Sparita, come per magia. In un nugolo di dubbi che restano. Anche se Maresca è andato via, resta l'inconsistenza di un gruppo assemblato male, malissimo. E l'1-0 - a guardare la partita - resta la cosa più positiva, potrebbe essere persino un punto dal quale poter ripartire. Ma come? Così no. Il Brescia scappa, va a più 12, il Parma resta fermo nelle sue paure, impantanato nei buoni propositi e in una realtà che dice tutto il contrario dei proclami estivi, ormai sepolti assieme al progetto tecnico buttato all'aria. Forse mai nato. 

Iachini rispolvera Dennis Man, finito fuori dai radar di Maresca e quasi sul mercato. Prima di mandarlo a giocare, Beppe vuole effettivamente testarne i riflessi, vedere se ancora si può fidare del suo talento fuori discussione ma troppo spesso sotterrato da atteggiamenti lontani da quelli che un allenatore vorrebbe vedere in settimana. La sua ultima da titolare risale al 24 ottobre, Reggio Calabria. Iachini vuole servirsi della sua corsa per bucare la retroguardia di Inzaghi.

Vicino a lui c’è Inglese, chiamato a fare la guerra tra Chancellor e Cistana. Troppo facile, almeno per un primo quarto di partita, il lavoro della squadra di Inzaghi, che imbavaglia un Parma con l’anima ancora allo spogliatoio. Di solito, le squadre di Pippo non brillano per possesso, trame di gioco e costruzione, ma contro questo Parma il Brescia sembra davvero di un’altra categoria. Senza un incontrista, con il solo Schiattarella lasciato in balia della marea azzurra, la squadra di Iachini sbanda parecchio. Brunetta e Vazquez giocano sotto ritmo, subiscono Bisoli e Bertagnoli, bravo a giocare sull’asse destro con Traponi che somiglia a un canterano che gioca con i suoi pari età. E li scherza. Trova poca opposizione in Busi e compagni, martoriarti dalla sua azione tamburegiante. Almeno per una ventina di minuti: poi un rigurgito risveglia il Parma, che nel frattempo è già sotto. Al 7’ ha segnato Cistana, saltato su Busi troppo facilmente. Nelle pieghe del dominio bresciano, un lancio di Schiattarella squarcia in due la squadra di Inzaghi, pesca Man e lo mette davanti a Joronen. Bravo a salvare. E’ un sussulto. Il Brescia ha amministrato senza rischi, a parte il colpo di Man, il Parma ha tremato un paio di volte in più nel primo tempo, ma quello che colpisce - in negativo - della banda Iachini è che diversi dei calciatori in campo sembra non abbiano idea di quello che devono fare. Molli, rinunciatari, confusi, tremanti. Prova a scuoterli Buffon, assieme ai tifosi. Ma niente. Gigi è solo contro tutti, a testa bassa raccoglie il pallone che Leris spara fuori, dopo che il portiere stesso aveva disinnescato Bertagnoli, pronto a raccogliere la palla che Pajac ha stampato sul palo. Su erroraccio di Brunetta, la squadra di Iachini ha rischiato il tracollo. E se si trova sotto di un gol al 45’ deve dire grazie al suo capitano. Come spesso accade. Forse al Brescia non sembra vero, andare con troppa facilità verso Buffon è una sorpresa. Tramoni colpisce il palo, prima aveva stoppato male un pallone in area. Il Parma è tutto nella conclusione di Inglese, liberato da una bella giocata, la prima, sulla catena di destra. Juric, entrato a posto di una Schiattarella impalpabile, ha messo sostanza. Più che con la logica, il Parma avanza per inerzia, spinto dal pubblico e da quel poco di orgoglio che evidentemente è rimasto. Graziato dai due legni del Brescia, la squadra di Iachini prova a pungere sugli esterni. Entrano Benek e Iacoponi per Man e Busi. Ma è il Brescia a dare ancora segnali di continuità alla fase d’attaco. Il Parma si muove quasi di rilesso, senza convinzione. La sensazione è che un episodio sbloccherebbe mentalmente la squadra di Iachini, ma Juric si avvita sulla palla da sinistra, senza centrare la porta. Entra anche Tutino, per un Vazquez in versione in giornata no. La palla buona ce l'ha alla fine, quella per pareggiare, ma la pasticcia. 

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