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Il Parma vola alto: 2-1 al Frosinone e -3 dalla vetta

Decidono due rigori, uno trasformato da Tutino, l'altro da Man. Espulsi Grosso e Hainaut, finale rovente: gol di Moro all'81', traversa di Lucioni al 96' nel recupero maxi

La paura fa 96’, a Parma. Paura di non vincere che alla fine evapora e si trasforma in gioia per il terzo successo crociato, il secondo di fila. 96 è il minuto in cui la traversa di Chichizola, subentrato a Buffon per un problema alla coscia sinistra, vibra su colpo di testa di Lucioni. La partita è sul 2-1 per i crociati, il tentativo disperato del Frosinone di recuperarla sbatte sulla barra orizzontale nel maxi recupero concesso da un Dionisi in totale confusione nel finale da corrida. Il Tardini non vede l’ora che finisca una partita che il Parma ha ben condotto in porto, decisa da due rigori - uno trasformato da Tutino al 46’, uno da Man al 52’. La fiammata di Moro ha rimesso in partita il Frosinone che all’81’ si è portato sul 2-1. Si è sofferto oltre il dovuto, solo per qualche decisione dubbia, ma il Parma ha meritato la vittoria e soprattutto di agguantare il Frosinone e di vivere a tre punti dalla vetta. E mentre si fa festa, il coro promozione ‘Din don’ si leva alto e accompagna il saluto dei calciatori alla curva.

Pronti via, Buffon deve già sporcarsi i guanti e impedire a Mulattieri - che ha cercato di beffarlo con il colpo sotto - di segnare il gol del vantaggio. Sulla respinta, Garritano a porta vuota spara fuori e grazia il Parma, partito un po’ contrato. Il 4-4-2 di Pecchia sembra soffrire un o’sull’esterno di sinistra, dove Caso è ispirato e risulta all’inizio difficile da marcare. Serve tutta la decisione di Valenti per tagliarlo fuori un paio di volte con qualche diagonale profonda e un paio di corpo a corpo energici. La squadra di Grosso è partita forte, intenzionata a prendersi la linea di mezzo, vuole far prevalere l’uomo in più tanto che a turno, Mazzitelli e Kone (più il primo che il secondo), vanno a rimorchio offrendo una soluzione agli scambi nello stretto di Garritano e Caso.

Di grossi rischi, Buffon ne corre un paio, al netto del possesso palla che premia nella prima mezzora la squadra di Grosso, ma il Parma non crea, Vazquez è sempre nella morsa del Frosinone, poche trame e qualche pallone buttato dentro. Su uno di questi ci arriva Inglese che non riesce a frustrare bene la palla e indirizzarla verso Turati che ritrova il suo idolo Buffon dopo l’esordio a 18 anni allo Stadium durante il quale si era fatto notare. La partita vive sull’equilibrio, serve una fiammata. La scintilla l’accende Delprato che pesca con una giocata da regista Camara in area: Frabotta lo stende e per l’arbitro è rigore. Vazquez lo lascia a Tutino, Pecchia si arrabbia ma alla fine esulta perché il Parma è in vantaggio e l’attaccante è al suo secondo gol in due partite. Non succedeva dal febbraio 2021, ai tempi della Salernitana. I crociati vanno nello spogliatoio in vantaggio, Pecchia lascia in panchina Camara, toccato duro e si affida a Man. Il romeno va in gol dopo 4’ trasformando un altro calcio di rigore. Colpo di testa di Valenti, tocco di mano di Frabotta sfuggito inizialmente all’arbitro. Il Var conferma e il Parma va sul 2-0. La partita prende una piega che al Frosinone non piace, Grosso e Oosterwolde si beccano, il campione del Mondo gli mette le mani in testa per tirargli i capelli. L’olandese cade e si accende il parapiglia. Dal capannello di uomini davanti alla panchina del Frosinone esce un rosso per il tecnico che va negli spogliatoi tra i fischi. Un altro fischio, quello dell’arbitro Dionisi, frena l’esultanza di Inglese che segna ma in fuorigioco. Il Parma amministra, Man sciupa un contropiede e il Frosinone ci prova: Moro, tenuto in gioco da Valenti, regala dieci minuti di speranza ai suoi beffando Buffon. Il Parma vuole amministrarla, con il palleggio tiene l’avversario lontano, rischia con la traversa di Lucioni ma alla fine vince. Giusto così.

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