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Parma, gli avversari tirano sempre di più

Gli attaccanti di Maresca calciano pochissime volte verso la porta avversaria. Il calciatore che ha collezionato più tiri è Brunetta, seguito da Mihaila

Sono poche otto partite per tirare le somme, ottobre per giunta non è solitamente mese di giudizi, le sentenze vanno emesse in primavera, quando la classifica conta davvero. Ma il Parma delle prime giornate ha spesso seminato dubbi, a ogni livello. La partenza lenta ha evidenziato non solo un ritardo in classifica, ma soprattutto delle lacune in una squadra che manca probabilmente degli interpreti giusti per fare un determinato tipo di lavoro, di convinzione e di conoscenze nei calciatori. Questa è l’impressione che ha destato nelle varie partite fino a qui disputate. Quando le cose vanno male, il bersaglio principale diventa l’allenatore, ma non sempre questo nel calcio è un assioma che regge. Si ha l’impressione che il ‘malinteso Parma’ sia d’origine più ampia e nasca da più lontano.

“Ho delle idee irrinunciabili, come tutti gli allenatori ho dei principi - aveva detto Maresca in sede di presentazione -. Proveremo ad avere il controllo della gara in tutti i momenti, credo che sia fondamentale. E proveremo a comandare l’iniziativa in qualsiasi gara e contro qualsiasi squadra”. Per ora questi principi si sono visti poco, giusto qualche affaccio, ma per il resto le luci soffuse delle grandi individualità non hanno certo diradato le nebbie a livello tattico, caratteriale, gestionale. E se la classifica, pur deficitaria, resta l’elemento da guardare con più fiducia (il Parma è all’undicesimo posto, ma a tre punti dalla zona play off e a sei dalla seconda posizione), quello che più preoccupa è proprio la mancanza di progressi mostrati fino a qui.

La squadra di Maresca, ad esempio, tira poche volte. Nelle otto gare disputate, il Parma ha perso la sfida con l’avversario per quanto riguarda i tiri sei volte. Si è imposto in due occasioni: contro il Pisa, 14-10, e contro il Monza, dove la superiorità a livello di tiri verso la porta è stata notevole. 16-3 per il Parma, ma solo tre di questi sedici è finita nello specchio. E’ un trend che la squadra di Maresca si porta dietro dalla prima di campionato. Contro il Frosinone, la sfida è stata impari: 20 volte i ragazzi di Grosso hanno tirato verso Buffon, solo 9 il Parma, 4 in porta. Anche contro il Benevento, in casa, il confronto è stato a favore degli ospiti, che hanno calciato verso la porta in totale 17 volte, contro le nove del Parma. E la cosa che risalta all’occhio è che quasi mai, anzi, il centravanti riesce a essere pericoloso. Perché - ad esempio - tra quelli che hanno calciato di più verso il portiere avversario c’è Brunetta. Contro il Benevento, ad esempio, l’argentino ha tirato 4 volte, 3 contro il Pordenone (che malgrado abbia perso 4-0 ha calciato più del Parma: 15-10). Contro la Ternana, Brunetta ha calciato verso la porta 5 volte. Assieme a Mihaila, è il calciatore che ha collezionato più tiri verso lo specchio della porta avversaria. A Ferrara, dove il Parma ha calciato solo due volte in porta (su 9 tiri totali, la Spal ne ha fatti 26), la squadra di Maresca ha toccato il punto più basso alla voce ‘tiri in porta’.

Di contro, la squadra concede facilmente possibilità alle avversarie, che di solito si fanno più minacciose nella prima parte di gioco, segno di un approccio non sempre perfetto del Parma, come più volte ha ricordato il suo stesso allenatore. Contro Frosinone, Benevento e Cremonese, Buffon ha tenuto in piedi il castello difensivo che scricchiola sempre durante la partita, come dimostrato anche contro la Spal. Un dato oggettivamente a sfavore, dal quale si spiegano le tante difficoltà di una squadra che ha come obiettivo quello di vincere subito, ma per ora, più che punti, accumula ritardi in classifica.

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