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Parma, tre passi verso il sogno impossibile, e Parolo può restare per l'Europa

Asfaltato il Chievo, la squadra di Donadoni pensa in grande anche se è vietato di parlare di zona Uefa. Intanto si prova a trattenere il centrocampista, e per Menders, Rosi e Sansone manca solo l'ufficialità

E mentre Sansone, Mendes e Rosi guardano i prossimi compagni al Mapei Stadium, Lucarelli, Cassano e Amauri, pur sbagliando un rigore, si sbarazzano di un Chievo che, fino al 93’ è rimasto in partita, grazie a Puggioni che, all’ultimo secondo, disfa la tela che per tutta la gara, ha cercato di costruire con i suoi sapienti guantoni. E’ andata così, fondamentalmente, Chievo-Parma, doveva andare così, con gli dei del calcio che hanno restituito a Donadoni quello che gli avevano scippato in maniera crudele, un po’ aiutati anche dai suoi giocatori e dalle sue scelte non felici, per carità, qualche giorno prima nella cornice dell’Olimpico.

E in una settimana controversa, piena di dubbi legati alla maxi operazione che non gli fa avere più dei potenziali titolari, il tecnico si prepara ad affrontare l’Udinese con in tasca una dose di fiducia non indifferente. Sono nove i punti conquistati dalla banda crociata in questo inizio di anno, come la Juventus primissima in classifica. Una bella soddisfazione. La terza vittoria consecutiva, il quarto gol del capitano Lucarelli e un Cassano ritrovato, sono ingredienti fondamentali per un Parma che ha un disperato bisogno di giocare la palla per essere felice. Il Chievo ha reso la vita difficile a Donadoni, soprattutto nel primo tempo, ha colpito con l’occasione di affondare, ma non lo ha fatto, tutto mentre il Parma è vivo, assai. Con Parolo pronti via, colpisce un palo, poi si accuccia e commette l’errore di lasciare la manovra ai veneti, cattivi come contro l’Inter nel pressing, cinici con quel Paloschi davanti che ha messo paura a Mirante, in sospetta posizione di fuori gioco. Tutto questo mentre Amauri, al 24’, sbaglia un calcio di rigore, bravo Puggioni a distendersi, meno bravo lui a calciare morbido.

MENTALITA' - E quando si ha l’impressione di un tracollo psicologico, Cassano prende la palla e si fa largo tra mille dubbi, ha voglia di giocare, si vede, e scarica tutte le polemiche di queste settimane in quel tiro secco e preciso. E se non ci fosse stato quel cinguettio al veleno della moglie, sarebbe stato più bello per tutti, anche per lui. “Dedico il gol ai tifosi, li ho fatti arrabbiare in queste settimane, io resto qui, voglio fare bene con questa maglia”. Pari e patta? No, ancora è lunga, adesso viene il difficile. Se ha voglia di farsi perdonare, bene, che cominci a fare sul serio, come contro il Chievo. Con l’Europa che resta sempre un obiettivo nascosto, guai a dirlo, e anche abbastanza difficile da raggiungere, onestamente, la motivazione per fare bene l’ha eccome se l’ha. Per ora però dista tre punti, ma se si gioca così, con questa organizzazione, con tutti che fanno il proprio dovere, compreso chi non è abituato a farlo, il Parma diventa una squadra difficile da battere per chiunque. Resta solo lo scoglio del mercato, uno scoglio irto e difficile da aggirare. Venduti quei tre, si aspetta solo l’annuncio, la strategia di Ghirardi è quella di provare a trattenere Parolo, anche se pare difficile. Di offerte concrete non ne sono arrivate, ma se quella giusta dovesse pervenire, anche l’ex Cesena lascia. E’ la legge dei più piccoli, che stanno imparando a sognare in grande.

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