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Il Parma pensa a Torregrossa

L'attaccante del Brescia, con il contratto in scadenza nel 2022, è il profilo che piace. Il direttore sportivo crociato lo conosce dai tempi di Trapani

Un gol come quello di Torregrossa noi non lo abbiamo mai fatto”. Così parlava Daniele Faggiano il 5 febbraio del 2018, quando il suo amico Ernesto, così aveva detto ai giornalisti commentando il post partita di Brescia-Parma, gli aveva rifilato un sinistro magnifico che aveva battuto Frattali per la seconda volta. Certo, la stima per l’attaccante di San Cataldo non nasce da lì. Qualche anno prima Faggiano, grande conoscitore di calcio a tutti i livelli, lo ha visto da vicino all’opera, nel suo Trapani. Il suo amico Ernesto glielo aveva anche predetto – sempre a detta del direttore sportivo del Parma – quel giorno: “Direttore, oggi faccio doppietta”. La profezia si abbatte sul Parma di D’Aversa, tramortito dalla doppietta di Torregrossa, inframmezzata dal tap-in di Ceravolo sull’unico lampo di Alessio Da Cruz in maglia Parma.

Sono passati due anni, una vita quasi, in mezzo a una parentesi di quasi 1000 giorni, 832 per la precisione: l’unica cosa rimasta intatta da allora è la stima che Daniele Faggiano conserva nei confronti di Ernesto Torregrossa. Anzi, è pure aumentata visti gli exploit avuti dall’attaccante nel corso del tempo, robe da attirare su di sé gli occhi di Lazio, Fiorentina, Sampdoria e Milan. Anche Maldini si era mosso per tempo, ma in questo momento pare abbia altro a cui pensare. E nella folta schiera di pretendenti per Torregrossa c’è con decisione anche il Parma, che vorrebbe regalare al suo tecnico (ammesso che resti ancora in sella: anche D’Aversa ha pretendenti, non è un mistero) un attaccante che conosce bene anche Roberto Inglese, avendoci giocato insieme al Lumezzane nel lontano 2013-2014. Quasi un’altra era.

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Inutile dire che si tratta di un affare complicato, per parecchi motivi: c’è da sfoltire la concorrenza delle big, da trovare un accordo per il cartellino eventualmente (il suo contratto con il Brescia scade nel 2022), trattare con Cellino non è come andare a passeggio. Lo ha riscattato dal Verona per la modica cifra di 900 mila euro, chiederà circa una decina di milioni ‘trattabili’. In più, essendo anche il capitano della squadra, sarà ancora più difficile convincere il presidente del Brescia a lasciar partire il suo attaccante, a maggior ragione se annusa profumo d’asta. Il suo stipendio sarebbe comunque alla portata (guadagna 450 mila euro) e Faggiano si sarebbe mosso pure d’anticipo, come sempre tra l’altro, per confezionare quello che sarebbe un grande colpo.

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