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"Ciao, sono Kyle Krause": il calcio, l'America e Cannavaro: "E' il mio giocatore preferito, anzi no..."

Simpatico siparietto con l'ex capitano: "Chiedo scusa, è Lucarelli... " e ride. "Voglio dare una mano al Parma, magari un giorno viaggiare più in Europa"

Dal nostro inviato
PARMA - Da consumato show man, la prima conferenza stampa di Kyle Krause è filata via liscia. Preciso, concreto: poche parole, dritto al problema, con la soluzione. "Promesse? Passione, amo l'Italia e questo sport e sono un personaggio solido da questo punto di vista. Farò del mio meglio per non imbarazzarvi, gestiremo questo club in maniera professionale e presteremo l'orecchio ai tifosi per migliorarci". Migliorare, passando attraverso i giovani con in testa fisso l'obiettivo. "Dobbiamo evitare la retrocessione. Marcello Carli è bravo a scovare giovani talenti, quindi vogliamo fare leva su questo suo talento e lavorare su questo aspetto. Oggi non farò nessun annuncio di giocatori comprati". Sembra già a suo agio, sa come funzionano le cose nel calcio italiano. "Come i tifosi sognano lo faccio anche io. La prima cosa è fare business, curarlo in un certo modo. Abbiamo fatto calcio da 25 anni, quello che voglio è portare avanti questo progetto e fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per andare avanti con Parma Calcio. Ed è quello che abbiamo detto oggi parlando con lo staff e i giocatori e abbiamo già condiviso idee e nelle prossime finestre di mercato proveremo a mantenere la squadra in Serie A e ad una crescita". Da amante del calcio, e della Serie A, Krause racconta di aver visto qualche partita dal vivo. Ma dagli Stati Uniti la tv lo ha instradato. "Si guardo sempre il calcio. Ho visto partite di Serie A anche dal vivo ma è molto tempo che non vedo il Parma dal vivo. Ho visto il Parma giocare a Verona con l'Hellas. Se devo scegliere un mio giocatore preferito è Cannavaro". Poi lo sguardo rivolto verso Lucarelli nelle retrovie. "No, scusate, Luarelli". Si alza e fa per andare via tra le risate dei presenti. A chi gli chiede se sarà un presidente 'a distanza' risponde: "Io ho cinque figli, uno di loro si trasferirà a Parma. Ha avuto molte esperienze in NBA, anche con gli Orlando Magic, e si è laureato ad Harvard in analytics (il figlio Oliver, ndc). Abbiamo una casa nelle Langhe, ad un paio di ore da qui. Quindi quando verrò in Italia verrò qui e nelle Langhe. La mia casa è in America, ma verrò a Parma molto spesso". Poi un retroscena sul primo contatto con il Parma. "Avevo un sogno, comprare una squadra di calcio e coltivando questo sogno ho iniziato a parlarne in Italia. E come sapete c'è più di un club in vendita, parlando abbiamo cercato di capire quale fosse l'opportunità da sfruttare. La città, la storia, l'opportunità che mi ha dato Parma mi ha convinto a venire qui a Parma. Penso che i miei partners debbano essere orgogliosi per quello che hanno fatto anche per il progetto stadio. Oggi bisogna offrire un'esperienza migliore rispetto a quella di questi giorni, per i tifosi e per tutti. Quindi sono molto contento di dare il mio contributo allo schema di questo progetto e dare ai nostri tifosi e ai nostri giocatori l'esperienza migliore che meritano di avere. In America abbiamo molti stadi molto moderne e sono contento nel vedere che molte squadre stanno migliorando gli stadi, o si stanno muovendo per farlo. A livello collettivo si può fare molto per offrire un'esperienza migliore. Sono contento che i miei partner siano stati bravi e veloci a muoversi per tempo visti i tempi in Italia. La squadra? Il mio messaggio ai giocatori è stato molto simile a quello che vi ho inviato ieri. Io sono qui per voi, sono qui per aiutarvi. Carli, Lucarelli, Liverani, sanno benissimo cosa fare e sono preparati, non hanno bisogno di consigli da parte mia".

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