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Parma, senti Tavecchio: "Senza quei cinque milioni non saresti qui..."

Ospite all'inaugurazione del nuovo Centro di formazione Federale, il presidente dimissionario ha parlato anche del fallimento: "Lucarelli? Non ci ho parlato"

"Lucarelli? Non ho parlato con lui ma ho seguto la storia del Parma e mi pare di avere avuto ragione tre anni fa: con quei 5 milioni non avrebbe finito il campionato. Senza quell'operazione staremmo parlando di altro". Carlo Tavecchio, presidente dimissionario della Figc è tornato a parlare del caso Parma a distanza di tre anni. Il fallimento aveva rigettato i crociati in Serie D, costringendo il club a ripartire dai bassifondi. Era stato, all'epoca, autore di una frase abbastanza infelice, o di una profezia che non si è avverata. "Mai più casi Parma" aveva detto, ma diverse squadre più o meno blasonate in sei anni sono fallite. " Il progetto che avevo preparato io prevedeva venti squadre in A, venti in B e due gruppi da venti in C. Questo significa squadre avere un numero elevato di squadre professionistiche, qualcuna in più rispetto a Francia e Spagna, un numero uguale all'Inghilterra. Con questo progetto si risttrutturava il calcio, grazie all'aiuto delle risorse derivanti dalle normali pubblictà e agli introiti dei diritti televisivi. Se non si riduce il target è inutile pensare di averei investimenti giusti: c'è sempre una ripartizione ridicola di questi ultimi e si assiste a gente che inventa storie per iscriversi, bilanci con plusvalenze. Il progetto era pronto, poi la Svezia ha fatto man bassa". Oltre che sul fallimento del Parma, Tavecchio ha fatto il punto anche sulla mancata presenza della Nazionale nel Mondiale di Russia 2018: "Le assicuro che in presenza di dimissioni degli staff tecnici avrei valutato la situazione. Nessuno però, dopo la partita con la Svezia, si dimetteva, nessuno. E ho detto che non valeva la pena preoccuparsi perché le mie dimissioni avrebbero trascinato tutti. Ma è passata l'amarezza ed è rimasto un concetto: non posso assistere a degli attacchi fatti alla FIGC. Sentire che la FIGC sta in piedi per fondi CONI è una fesseria. La Federazione ha un bilancio di 170 milioni. 130 milioni sono di mezzi propri. Gli altri sono interventi del CONI attraverso interventi di Stato. Il CONI prende solo soldi dallo Stato. Gli altri introiti arrivano dai diritti tv. I diritti tv li paga l'utente. I diritti televisivi non sono diritti assegnatari, questa è una fesseria. Sky non tiene in piede la A. La FIGC non ha bisogno di nessuno, né di un commissario, né di altro. Il 29 di maggio gli hanno consegnato su un piatto d'argento la Federazione quando ci voleva un presidente. Disponiamo di grande liquidità, 4 posti in Champions, 4 partite dell'europeo a Roma, Il Var, l'elezione di Infantino. Nessuno ha fatto queste cose. Ditemi chi ha fatto queste cose. Abbiamo messo il coperchio della Svezia? Ok, ma sia finita. Basta. La Nazionale - dice Tavecchio - è la nostra speranza. Avevo proposto per il principio della specificità il massimo di 5 stranieri in campo. Doveva essere un provvedimento europeo. Per il principio della specificità, se questo fosse stato politicamente capito e imposto, avremmo avuto 5 stranieri per squadra. Adesso ci sono dieci, undici undicesimi. Dove sono i giocatori per vincere con la Nazionale. A questo punto i nostri giovani sono preparati ma chi li fa giocare?". 

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