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Dal mercato agli infortuni: i problemi del Parma

Squadra partita con qualche difetto di fabbrica, la società ha cercato di ovviare a gennaio senza riuscirci. E quegli stop in serie che hanno penalizzato Iachini

Il Parma sta ragionando sul futuro. Al centro sportivo di Collecchio, mentre Beppe Iachini cerca di mettere del sale sulla coda del campionato, la società studia come portare avanti un progetto già stravolto a metà percorso e rigettato quasi definitivamente a quattro partite dalla fine. La matematica tiene ancora in vita i crociati, ma anche Krause sa che è parecchio complicato arrivare al miracolo dei playoff. E quotidianamente attraverso video chiamate chiede al suo direttore tecnico e sottoposti un quadro aggiornato della situazione. Il presidente passerà le vacanze di Pasqua assieme alla sua famiglia, nell’Iowa, vorrebbe rientrare in tempo per la gara con l'Ascoli e per riprendere le fila della questione stadio. A proposito del Tardini: emergono altri particolari. Il nuovo progetto al vaglio degli architetti prevede la revisione della copertura esterna, che andrà probabilmente ridimensionata rispetto al progetto iniziale. La conferma della volontà di lavorare per livelli, in modo tale da non costringere la squadra ad ‘emigrare’  altrove, è importante e sottolinea come si voglia procedere per gradi all’opera di riammodernamento.

A proposito della squadra, al centro sportivo si sta cercando di capire cosa non abbia funzionato quest’anno. Il cambio di guida tecnica ha portato qualche beneficio in termini di organizzazione difensiva e compattezza, ma non ha certo risolto il problema di una squadra con carenze strutturali. Emerse con Maresca che dopo diversi giocatori arrivati è riuscito a godersi solo Delprato e un po' Benedyczak. Bernabé, una sua creatura come Vazquez che ha accettato il Parma solo per la presenza del suo amico, gli è mancato parecchio. Beppe l'ha messo al posto giusto, notevoli i progressi, come nel caso di Cobbaut. Ma il mercato di gennaio, condotto al fine di trovare una soluzione, fino ad ora non ha portato i vantaggi auspicati, anzi. Molti degli interpreti arrivati nella finestra invernale non hanno lasciato praticamente nessuna traccia, trascorrendo più tempo in infermeria che in campo o in panchina. Da Cassata, che prima di arrivare a Parma aveva giocato solo 6’, con la crociata 7’ in quattro mesi, a Costa (che di partite ne ha giocate tre nel 2022 ma era fermo dal 1 maggio del 2021).

Per correggere il mal di gol di una squadra con difetti di assemblaggio (a gennaio sono arrivati sei calciatori per cercare di correggere il tiro) la società ha puntato su Simy, dopo essersi fatta sfilare Mancuso e dopo aver scelto di non fidarsi di Torregrossa. Sarebbero serviti i gol del nigeriano per risalire la classifica, ma in 12 presenze Simy ne ha segnato uno solo. Sarebbe sbagliato addossare la croce all’attaccante ex Crotone, reduce da 40 gol nelle ultime due stagioni, più giusto farsi delle domande sul perché due campagne acquisti non abbiano portato risulati, nonostante grande disponibilità economica a seguito.

Altra questione da risolvere poi al più presto: quella legata agli infortuni che hanno decimato il Parma, creando diversi problemi anche durante gli allenamenti. Tra ricadute e primi stop, il Parma ha perso praticamente tutti i suoi calciatori almeno una volta. Chi per un breve periodo, chi per tanto tempo. Si contano circa una trentina di guai fisici, 28. E spicca l’ultimo caso: Buffon è fuori da inizio marzo, ufficialmente per una forte contusione rimediata contro la Reggina, gara nella quale il Parma non ha praticamente subito tiri in porta. Ha saltato sei partite. Colombi: dieci. Di Lautaro Valenti (che ultimamente ha giocato in Primavera ed è andato in panchina con il Como e Brescia), si sono perse le tracce. Non gioca dal 2 ottobre. Osorio aveva già saltato cinque partite con Maresca, ma anche Iachini lo ha visto pochissimo. A causa di un problema alla schiena è fuori da inizio marzo. Dierckx, autore di sette partite lo scorso anno, questa stagione l’ha vista tutta in tv o allo stadio.

Costa non si vede da febbraio. Dopo la partita con il Benevento, il terzino non ha più messo piede in campo. E non gioca dal 12 febbraio.Schiattarella? Preso per evitare che andasse al Monza a rinforzare una concorrente, l’ex Benevento a Parma ha fatto rimpiangere parecchio Brugman, che intanto si gioca i playoff con l’Oviedo. Maresca aspettava un giovane, gli è arrivato Pasquale che purtroppo non ha lasciato traccia di sé. Per non farsi mancare niente, il clima di Collecchio ha penalizzato anche Pandev. Pronti via, Goran ha stregato tutti grazie alla sua tecnica straordinaria. Ma purtroppo si è dovuto fermare subito: ha saltato sei partite. Nel periodo più intenso, quelle delle due gare a settimana, Pandev ne ha saltate sei. Cremonese, Ternana, Pisa, Spal, Monza, Reggina. Ci sarebbe stato un grande bisogno di lui. Chiude il lungo elenco Inglese, che si è riaffacciato a Collecchio ieri. L’attaccante viene da un lungo periodo di inattività, di certo gli manca la continuità dei tempi migliori. E’ fuori da fine febbraio, lavora al Centro Atlante di Verona per recuperare la condizione e regalarsi - si spera per lui più che per il Parma - una coda di stagione con un po’ di vitalità. Iachini ha detto di voler lavorare in vista della prossima stagione. Se resta alla guida del Parma, deve risolvere anche questa.

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