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L'INTERVISTA

Di Gaudio e l'ultima griffe: "Che doppietta al Frosinone e che bello quel Parma"

Nel 2018 quella vittoria fu decisiva per la promozione diretta: "Faggiano fu formidabile nel costruire la squadra, D'Aversa bravo a farci rendere al meglio. E per quest'anno dico ancora Inglese"

"Gran bella giornata. Come posso dimenticarla? Impossibile". Antonio Totò Di Gaudio ha griffato l'unica vittoria del Parma in campionato contro il Frosinone. In quattro precedenti, esclusa la Coppa Italia, i crociati hanno vinto solo quella volta. Era il 7 aprile del 2018, Di Gaudio e compagni miravano i piani alti di una classifica che li vedeva al quarto posto, a -2 proprio dai ciociari e dietro a Empoli e Palermo. Il Parma aveva un risultato solamente a disposizione, per sperare di evitare la bagarre dei playoff dentro la quale rimase coinvolto proprio il Frosinone. A fine gara è arrivata la sesta vittoria in sette gare, una delle più importanti di quella rincorsa culminata 41 giorni dopo in un traguardo che proiettò il club nella leggenda con la conquista della Serie A dietro all'Empoli. 

Di Gaudio, se le dico Parma-Frosinone cosa le viene in mente?

"Mi vengono i brividi. Giornata importantissima, piena di felicità sia per la doppietta che ha significato tanto per il Parma e per le sorti di quel campionato, sia perché fu una delle mie migliori gare con quella maglia. Alla fine quella vittoria è stata determinante per la promozione, a Frosinone avevamo perso 1-0. Abbiamo ribaltato tutto con il 2-0 e alla fine, a parità di punti in classifica, siamo andati noi in Serie A direttamente e non il Frosinone".

Ci racconta quella doppietta?

"E' stata una emozioni più belle di quella stagione. Eravamo partiti forte, avevo anche guadagnato un rigore sullo 0-0 che purtroppo Calaiò aveva sbagliato. Per fortuna ci siamo rifatti andando avanti 2-0 al primo tempo contro una signora squadra come quel Frosinone".

WhatsApp Image 2022-09-28 at 20.00.55-2Antonio Di Gaudio esulta dopo il gol al Frosinone - foto parmacalcio1913.com

Beh, anche voi non eravate da meno.

"Avevamo un'ottima rosa, innegabile. Costruita con grandi giocatori per la categoria. Ma prima di tutto eravamo uomini che hanno saputo mettere in piedi un gruppo affiatato. Grande merito va dato al direttore sportivo Daniele Faggiano. E' stato formidabile per come ha saputo creare una famiglia. Poi mister D’Aversa ci teneva sempre sulla corda ed è stato straordinario nel farci rendere al massimo. Avevamo una proprietà sempre presente, quello ha fatto molto".

E' stata una bella rincorsa.

"Sì, devo dire la verità. Eravamo partiti un po’ contrati, poi nel girone di ritorno abbiamo vinto gli scontri diretti contro Palermo e Frosinone e con il successo a La Spezia abbiamo coronato il sogno di una città intera".

Segue ancora la Serie B?

"Certo, in particolare seguo il Parma che ha un posto particolare nel mio cuore".

Vede delle analogie ci sono tra questa e quella squadra?

"Quella di quest’anno è una gran bella squadra con un grande allenatore. Ci sono ottimi giovani, poi Buffon, Vazquez e Romagnoli che è un mio grande amico. Lo stesso Roberto inglese con il quale ho ancora un bel rapporto. Per me il Parma può fare molto bene. E' una delle favorite per la vittoria del campionato".


Chi l'ha impressionata maggiormente di questa squadra?



"Cito un calciatore su tutti: Roberto Inglese. Lo conosco bene e non sono affatto sorpreso dal suo rendimento. E' un ragazzo d’oro, un giocatore forte che se sta bene può fare la differenza. Voglio molto bene a Roberto, gli auguro il meglio. Spero riesca a trascinare il Parma alla promozione. Per me la squadra può benissimo ambire alla vittoria del campionato.  Ha tutte le carte in regola per farlo. E io glielo auguro con tutto il cuore". 

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