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L'INTERVISTA

ESCLUSIVA - Benitez: "Io, Fabio e il suo calcio: con Pecchia il Parma avrà grandi ambizioni"

Rafa a ParmaToday.it: "Ho sempre avuto grande fiducia in lui. Le sue squadre sono capaci di giocare, di tenere il possesso della palla e di avere un’identità chiara. Se vincerà il campionato? In questo momento è inutile mettere pressione..."

Napoli e Madrid, la magia del pallone che rotola veloce come i sogni nella mente di chi li rincorre. Città di sole ed entusiasmi, città che in cui è bello vivere, amare ed allenare. Sono due tappe che non si scordano mai, qualsiasi cosa accada dopo, qualsiasi traguardo la vita di conceda di varcare. Non le ha scordate Fabio, l’allievo, e non le scorda nemmeno Rafa, il maestro.  Per tanti anni sono stati seduti uno accanto all’altro, fino all’ultima panchina condivisa, nel freddo di Newcastle, Premier League.  Il carisma internazionale, gli aspetti tattici e le innovazioni, le vittorie e le Coppe, l’esperienza di Rafa  Benitez si sono fusi con la voglia di imparare e la curiosità di Fabio Pecchia:  "Che deve migliorare nel gioco delle carte: a Madrid perdevamo sempre", sorride il maestro. Ed un sorriso fiero. Nell'intervista concessa in esclusiva a ParmaToday.it, che lo ha raggiunto ad un meeting Uefa in Svizzera, Benitez ha parlato del suo rapporto con l'attuale allenatore del Parma, del suo calcio, con uno sguardo a quello che è stato e un applauso al suo allievo.

Fabio Pecchia con Rafa Benitez sul campo di Castel Volturno

Benitez, si aspettava un exploit così importante di Fabio Pecchia?

"Francamente sì! Ho sempre avuto una grande fiducia in Fabio, non solo perché lo ritengo un allenatore preparato, con una grande passione per il calcio ma, soprattutto, perché è una persona intelligente con la voglia di saperne sempre di più e con la capacità di adattare il suo lavoro al contesto: per questo motivo credo che sia un allenatore che continuerà a migliorare costantemente, proprio per il suo desiderio di apprendere".

Fabio ha sempre detto di aver imparato molto da lei. Vi sentite ancora?

"Certamente! Ed anche con una certa frequenza: ci siamo visti di persona qualche mese fa ma ci manteniamo in contatto telefonicamente o attraverso le mail, mi piace sapere di lui e, attraverso di lui, tenermi aggiornato sul calcio italiano".

Ci spiega i segreti del calcio di Fabio Pecchia?

"Ritengo che il suo calcio sia la combinazione delle sue esperienze. Le sue squadre sono capaci di giocare, di tenere il possesso della palla e di avere un’identità chiara con manovre elaborate ma, quando serve,  sanno fare ripartenze veloci e  in verticale".

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Dove deve migliorare?

"Su una cosa molto importante (ride ndc): io credo che debba migliorare a giocare al Mus (gioco di carte tipico della Spagna simile alla Scopa italiana). Lui era il mio partner e in coppia perdevamo troppe partite. Appena io ho cambiato compagno sono tornato a vincere frequentemente, quindi era chiaro di chi fosse la colpa di quelle sfide perse con lui…".

Ma che consiglio darebbe a Pecchia?

"Scherzi a parte, solo uno: che continui a lavorare con serietà e con intelligenza, restando fedele alle sue idee ma restando aperto anche ad altre se e quando possono aiutarlo a raggiungere l’obiettivo".

A proposito di obiettivo, il Parma può vincere il campionato?

"Il Parma deve competere per stare nei primi posti della classifica, ma mettersi addosso una pressione eccessiva non sarebbe una cosa intelligente in questo momento. Poi quando il campionato arriverà più avanti si potranno fare pronostici, perché vincere è sempre difficile e lo è ancora di più in un torneo lungo ed equilibrato come la serie B. In ogni caso ritengo che per il Parma sia importante avere fiducia nei propri mezzi ma le rivali, soprattutto quest’anno, sono forti e numerose e non bisogna sottovalutare mai nessuno o sentirsi più forti degli altri".

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Ha lavorato anche con Pederzoli: cosa le ha dato il direttore sportivo del Parma?

"Mauro è stato importante durante la mia permanenza al Liverpool, di grande aiuto nella nostra ricerca di giocatori grazie alla sua conoscenza del mercato e alla padronanza di diverse lingue".

Benitez, a chi andrà il Mondiale?

"Bisogna essere prudenti nel rispondere. Mi piace il Brasile che è sempre tra le favorite in ogni Coppa del Mondo, ma anche Francia, Spagna, Argentina e Inghilterra hanno raggiunto un livello per cui possono lottare e accaparrarsi il titolo. Ma in questo tipo di torneo, e ancora di più quest’anno che si disputa a metà stagione ed è una situazione assolutamente inedita, può succedere qualsiasi cosa. Occhio alle sorprese".

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Ultima domanda.

"Temo di sapere quale sia"

Chi vince lo Scudetto?

"Questa risposta forse è più facile. Mi farebbe piacere e credo che sia una possibilità concreta che possa essere l’anno giusto per il Napoli: hanno fatto e stanno facendo un gran lavoro, ma mentre lo dico sto 'toccando ferro'. Non vorrei che Spalletti o De Laurentiis possano pensare che questo mio pronostico porti  sfortuna al Napoli: è l’ultima cosa che voglio".

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