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Febbre a 90: Parma, vittoria di c...uore

Siamo stati in curva con il super tifoso Luca Cavallina che ha riproposto il suo racconto Parma-Lumezzane dalla Nord

Novanta minuti con il fiato sospeso, emozioni e gioie, delusioni e urla strozzate in gola. Luca Cavallina ci accompagna in questo viaggio tutto particolare, visto dal'occhio di chi soffre, urla, applaude, tifa e gioisce. E al gol di Calaiò il boato della Nord è stato potentissimo. 


Buona la prima casalinga, tre punti sudati e raggiunti più col cuore che con il bel gioco contro un Lumezzane ben disposto in campo, la curva dopo 94 minuti di sofferenza, di urla rimaste in gola, di cori e bestemmie (fidatevi che in Nord ne volano parecchie) gioisce per la prodezza di Calaiò e per i tre punti meritati.

Ad accogliere la squadra in campo una coreografia da brividi: il bandierone “curva nord Matteo Bagnaresi” prima copre la parte centrale della curva poi, una volta srotolato, lascia spazio ad un mare di bandiere bianco-gialloblù issate al cielo per formare un’ enorme scritta 'Parma'.

Pronti via ed la squadra di Apolloni pigia subito forte sull’acceleratore, i primi venti minuti sono veementi, la curva incita la squadra, tifa compatta, ci crede così come ci credono i ragazzi in campo che vuoi per imprecisione, vuoi per bravura del portiere ospite, non riescono a trovare la via della rete nonostante alcune buone occasioni avute con Calaiò, Nocciolini e Garufo.

Fine primo tempo 0-0 e un po’ d’ansia inizia a serpeggiare sugli spalti: “Baraye è fuori partita” sostiene un tifoso, “Gli esterni non saltano l’uomo e siamo troppo lenti nella manovra” continua a ripetere un signore qualche gradino più sotto. 

Secondo tempo. La squadra attacca ma è confusa, il tifo è forte ma meno compatto, i battimani s’interrompono a metà, i cori fanno fatica a uscire, la curva è tesa. Calcio d’ angolo, colpo di testa di Canini… traversa: l’ urlo resta li strozzato in gola.

La partita non si sblocca, il mister prova a variare qualcosa (finalmente!!!) addio 3-5-2, dentro Evacuo, gli esterni si abbassano e diventano terzini, il centrocampo passa a tre così come le punte, 4-3-3 e via all’ arrembaggio. Bisogna vincere. La curva riprende vigore, torna compatta e spinge la squadra, Messina subentrato ad un Garufo ancora un po’ indietro di condizione mette in mezzo due buoni palloni ricordando così ad Apolloni che nel Parma anche gli under possono dire la loro. Quindici minuti alla fine ma la partita è ancora bloccata. “Anche oggi non si vince”, “Siamo lenti!!!”, “Apolloni cambia”. Sono i commenti (ripetibili) che iniziano ad uscire dalle bocche di noi tifosi.

Fuori un generoso Nocciolini dentro Guazzo, mancano quindici minuti alla fine è lo spettro dello zero a zero è sempre più vicino, il “ Principe” ci prova con un bolide da fuori… palo. Non è serata. La squadra attacca in maniera confusionaria ma è anche sfortunata. 

Dieci minuti alla fine, nonostante il caldo in curva il clima è gelido, in pochi credono alla vittoria. Punizione sulla trequarti, Nunzella spara un campanile altissimo, la nord borbotta già prima che il pallone esca, Coly raccoglie il "cross" del compagno e di testa scaraventa il pallone a centro area, Evacuo crea scompiglio, la palla danza altissima vicino al portiere, si crea una mischia, qualcuno cerca di colpire il pallone in rovesciata e poi boato; GOOOOOL, braccia al cielo, urla liberatorie, sudati che abbracciano altri sudati, 1-0 Calaiò. La Nord riprende vita “ …E tanto già lo so che l’anno prossimo…”.

Finisce così 1-0 sofferto, meritato ma con un gioco ancora latitante. Per lo spettacolo dovremo aspettare (a lungo) intanto raccogliamo questi tre punti e la rincorsa continua, anzi, è appena cominciata.

Curiosità dalla curva: persone intente più a guardare il cellulare che a tifare. Sono inoltre dispiaciuto per la mia amica Cristina che non ha vinto una birra perché non ha avuto il coraggio di urlare “ Canini stringi i denti”. Anche questa è la vita in Nord.

Luca Cavallina

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