rotate-mobile
Sport

Pareggio amaro, il Parma si fa male da solo e la salvezza è un miraggio

Gara pirotecnica, passa la viola con gol di Martinez Quarta, pari di Kucka su rigore, poi Milenkovic ripreso da Kurtic. Il 3-2 è di Mihaila, poi l'autogol di Iacoponi mette il Parma il ginocchio

E 18. Il diciottesimo punto perso da situazione di vantaggio del Parma. Un episodio di una saga che sta diventando uno stillicidio, soprattutto se a mettere fine ai giochi è un simbolo come Simone Iacoponi. Uno scherzo del destino, che si consuma a partita finita. Il Parma riesce a rimontare, tenendosi aggrappato alla Serie A con le unghia e con i denti. Peccato, rovinare tutto con le proprie mani non è il massimo, ma è purtroppo quello che offre quest’anno il Parma.

i rivede Gervinho dal 1’, dopo il provvedimento disciplinare e l’infortunio, l’ivoriano torna titolare con Karamoh e  Kucka davanti. Purtroppo su quattro centravanti disponibili, D’Aversa ne ha persi due, Cornelius e Zirkzee, mentre Inglese e Pellè sono in panchina non al meglio. Tocca ancora allo slovacco dare l’apporto solito, con Hernani, a fare legna in mezzo e Brugman a guidare il pressing. Prandelli si copre, essendo più avanti in classifica non vuole rischiare di sbottonarsi in uno scontro diretto. E se ne sta rintanato con le linee serate. Squadra bassissima, con poche soluzioni.

Una di queste è rappresentata dai calci piazzati, un tempo soluzione preferita di D’Aversa, adesso il suo tallone d’Achille. Ci ha messo del suo il Parma per andare all’intervallo in svantaggio. La Fiorentina è talmente poca cosa è come se spingesse il Parma a impietosirsi. Altrimenti non si spiega la scarsa attenzione che la squadra di D’Aversa ha mostrato negli episodi. Il primo gol, quello di Martinez, nasce da un angolo regalato da Bani, sul quale Pezzella si perde l’incursione del difensore argentino. Il secondo dal nulla: palla impennata da Pezzella in area, Sepe la schiaffeggia con pochissima convinzione, travolto dall’incertezza, offre un assist a Milenkovic facile facile da girare in porta. Peccato, nel momento migliore del Parma, che aveva riacciuffato per i capelli la partita dopo 4’, con un calcio di rigore trasformato da Kucka per fallo di mano di Pulgar su palla tesa di Gervinho, che dopo il pareggio si era bevuto la difesa della Viola e ha calciato rendendo merito a Dragowski che con il piede si è immolato.

Senza una punta, il Parma fatica ad affacciarsi con convinzione dalle parti di Dragowski. Entrano Brunetta, Man per Gervinho e Karamoh, prima, all’intervallo, era entrato Mihaila per Hernani. Non cambia nulla, ci vuole una palla sporchissima di Kucka, deviata e rallentata. Quel tanto che è bastato a Kurtic per sbucare davanti a Malcuit e deviare in porta. Beffato Dragowski. Mentre arrivano buone notizie da Crotone, il Parma ci crede e spinge. Entra Inglese e fa in tempo a confezionare l’assist per Mihaila. Partita ribaltata, banco saltato in pieno recupero. Sembra dica benissimo al Parma, la Fiorentina ha colpito anche una traversa, ma Iacoponi mette la firma su quella che probabilmente è la mazzata. Il pari della Fiorentina ha il sapore della pietra tombale su una partita beffa.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pareggio amaro, il Parma si fa male da solo e la salvezza è un miraggio

ParmaToday è in caricamento