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Il pari di Forlì e l'Alto che si rifà sotto: a Parma però sono tranquilli, domenica ci sarà Baraye

Il senegalese ha scontato la squalifica per il passamontagna, contro il Lentigione giocherà dal primo minuto. A Forlì era in curva, e ha dovuto sorbirsi anche qualche critica rivolta più che ai suoi compagni, ad Apolloni...

PARMA - Il giorno dopo è bello lo stesso. Perché nonostante il pareggio di Forlì, a Parma nessuno fa drammi se l'Altovicentino ha rosicchiato due punti e i ragazzi di Apolloni non hanno vinto la partita dell'anno (rimandando anche i discorsi su quello che sarà, a questo punto, la prossima stagione). Tutti contenti no, ma tranquilli sì, per chiuderla in due parole. Con la consapevolezza che la pressione è sul Parma, perché solo il Parma può mettersi nei guai e se sbaglia, di fatto, ci finisce. La fiducia è tanta, perché arrivare alla ventottesima giornata con zero sconfitte e 12 gol subiti vuol dire che, a meno di qualche clamorosa congiunzione astrale, i crociati sono nettamente gli avversari di sè stessi. E, se repetita iuvant, chissà quante volte domenica nello spogliatoio Apolloni lo avrà ricordato ai suoi, cercando di tenersi stretto il punto e di non perdere una gara che avrebbe potuto avere dei risvolti clamorosi, c'è il caso che glielo si dica ancora a questi ragazzi che stanno comunque facendo qualcosa di bellissimo. Anche dopo domenica, il vantaggio resta rassicurante, e tale da far pensare positivo tutti, perché man mano che il tempo passa, le opportunità per i concorrenti si assottigliano e le speranze si riducono al lumicino perché il cerchio si stringe e la matematica si avvicina. Sette punti sulla seconda, dieci sulla terza, a dieci gare dalla fine, con cinque partite da giocare in casa, tra cui due particolarmente ostiche contro San Marino e Delta Rovigo, che nonostante i problemi, restano due avversarie da prendere con le pinze, evitando di cadere in errori commessi anche in questa stagione apparentemente perfetta. In mezzo la trasferta a Imola, prima, domenica, il derby con il Lentigione.

Baraye in curva, canta con i tifosi - foto Davide Fornari

Non è facile, sulla carta, ma nemmeno si tratta di un'impresa. Il Parma deve continuare a calcare la mano e a percorrere quella strada che gli ha permesso di arrivare fin dove si trova ora, ritrovare certe sicurezze e cercare di aumentare l'autostima di Ciccio Corapi, tenuto fuori per tutto il match di Forlì. L'esclusione, che Apolloni ha spiegato come un motivo tattico, non è piaciuta ai tifosi che in curva hanno storto un po' il naso vedendo il centrocampista fuori per così tanto tempo, sicuri che entrasse nella ripresa e che almeno uno spezzone di partita potesse giocarlo, dato che il Parma ha faticato parecchio domenica a creare azioni soprattutto nel secondo tempo. Il discorso è sempre lo stesso: mancanza di imprevedibilità davanti. Detto che Musetti e Melandri hanno fatto molto bene, soprattutto fino ai sedici metri, contro i galletti è mancato l'apporto sulle fasce, perché Sereni e Ricci, a lungo cercati e mai pericolosi, non hanno creato la superiorità numerica sugli esterni per cercare di arrivare al fondo palla al piede e crossare. Non hanno quasi mai saltato i loro rispettivi avversari e nemmeno sono andati dentro quando avevano la possibilità (poche volte), di scatenare la loro corsa. In una gara bloccata tatticamente, come quella di Forlì, gli esterni sono fondamentali. Sotto gli occhi di Sacchi, il 4-4-2 (o 4-2-4) non ha funzionato alla grandissima in fase offensiva, si può dire, e nemmeno l'ingresso in campo di Longonbardi ha portato i frutti sperati. Miglietta, autore di una buona gara, non ha potuto verticalizzare come voleva, dato che i movimenti dei compagni non sempre glielo permettevano, e in più, con l'occhio alla fase difensiva, non ha potuto sbizzarrirsi più di tanto.

Il pari di Forlì e la splendida risposta della curva - foto Davide Fornari

E contro una squadra che si è difesa bene, il Forlì, e che ha avuto anche le palle gol più nitide della ripresa (punizione di Nocciolini e palla gol di Fantini che Giorgino ha stoppato a un passo dal patatrac), il Parma ha faticato parecchio a costruire qualche azione pericolosa. Contro il Lentigione (non ci sarà Cacioli, diffidato e ammonito contro il Forlì) detto del vantaggio da mantenere a tutti i costi e se possibilie, da aumentare, Apolloni potrà riabbracciare Baraye e riavere Corapi, deluso per l'esclusione, ci sta, ma che non vede l'ora di riprendere il suo posto e collocarsi nel vivo del gioco. In nome di un'imprevedibilità che deve per forza di cose, tornare a essere l'arma con la quale il Parma deve cercare di fare male. 

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