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Parma, che impresa: colpo... grosso a Frosinone nel segno di Vazquez

El Mudo segna una doppietta magistrale e trascina i crociati, in nove per le espulsioni di Estevez e Camara, alla vittoria

È un'impresa quella del Parma allo Stirpe. Nella notte delle prime volte, la squadra di Pecchia maltratta quella che era la difesa più forte del campionato fino a stasera infliggendo la prima sconfitta in casa alla squadra di Grosso che non aveva mai subito quattro gol in questo campionato. Non era mai successo neanche che il Parma ne segnasse quattro. La serata perfetta, nel segno di Vazquez (seconda doppietta per el Mudo), diventa epica quando il Parma la chiude in nove per le espulsioni di Estevez e Camara. Vittoria difesa con unghia e denti, come fa una squadra vera in cui trovano gloria anche Ansaldi e Zanimacchia. Sale a quindici il numero dei marcatori del Parma: nessuna squadra come quella di Pecchia ha segnato con così tanti calciatori. 

Pecchia rinuncia ancora al centravanti e si affida alla capacità sartoriale di Franco Vazquez di cucire il gioco. L’argentino fa il ‘Totti’ del Parma: in fase di non possesso deve andare a disturbare l’uscita palla del Frosinone mentre in fase di transizione attiva ha il compito di imbeccare gli esterni che tagliano in area aiutati dai centrocampisti che scivolano bene in fase di assistenza. Corti e aggressivi, come vuole Pecchia. Senza la punta centrale, Lucioni e compagni hanno un riferimento meno statico (Vazquez) da prendere e un problema in più nel seguire i tagli interni di Man e Zanimacchia. Franco è maestro nel galleggiare tra le linee e creare lo spazio nel quale vanno le frecce di Pecchia che, per dare peso al centrocampo, ripesca Juric e lo mette a guardia di Bernabé ed Estevez. Grosso perde Szyminski nel riscaldamento e schiera Kalaj accanto a Lucioni per blindare la difesa: mossa che non riesce. Pronti via, l'ex Lecce viene sorpreso alle spalle da un grande inserimento di Vazquez, bravissimo a connettersi sulle stesse frequenze dell’amico Ansaldi che gli recapita in testa un pallone d’oro. Al 6’ il Parma è in vantaggio, premiato dopo un grande inizio di partita. L'effetto sorpresa durerà per tutto il primo tempo. Insigne dà poca copertura in fase difensiva, Pecchia si accorge che la solitudine di Sampirisi può essere una carta da sfruttare a proprio favore e si gode, dopo un quarto d’ora, la stessa manovra da parte dei suoi. Ansaldi come a inizio partita fa finta di andare sul sinistro, sterza sul destro e va con un pallone profondo sul secondo palo. Questa volta non c’è Franco, ma Zanimacchia che esulta dopo aver visto il pallone del compagno finire alle spalle di Turati.  2-0 che gela lo Stirpe.  Da undici giornate il Frosinone non subiva due gol nella stessa partita e mai, prima di stasera, ne aveva subiti tre. Come una mano di poker dove il banco salta letteralmente per aria, il Parma trova anche la traccia del terzo. È il primo di Zanimacchia in maglia Parma che si trova scritto nel manuale del calcio di Pecchia: riconquista palla e verticalità. Bernabé va profondo per Man che taglia dall’esterno e punta la porta. Kalaj frana addosso al romeno abbattendolo ma il tocco per Zanimacchia è troppo bello per essere spreca sprecato, tanto che il pallone dell’ex Cremonese si insacca alle spalle di Turati. Prima aveva segnato anche Caso, spedendo in porta una palla vagante nell'area del Parma. 

Con due gol di vantaggio, nessuno in casa crociata ha pensato a un secondo tempo di controllo e gestione. Pecchia se ne accorge dopo 4', quando Mazzitelli cattura una palla in mezzo al campo e con i crociati in proiezione offensiva serve Insigne. L'ex calcia su Buffon in uscita ignorando Mulattieri, favorito dal rimpallo. Porta vuota, 2-3. L'inerzia della partita cambia: al 55' Estevez, nel tentativo di fermare Caso, entra duro sul numero dieci e lo abbatte. L'arbitro estrae il giallo, corretto dal Var che lo trasforma in rosso. In vantaggio di un gol ma sotto di un uomo, Pecchia rinuncia a Man, cerca di tamponare con Camara ma il Frosinone attacca alla disperata ricerca del pari. Entrano Baez, Bidaoui e Moro che, al 71' firma il 3-3 approfittando di una dormita di Osorio, l'unica fino a qui. La teoria del piano inclinato non funziona però quando in campo c'è una variante che sfugge al calcolo. Mentre il Parma come una pallina su quel piano stava inesorabilmente scivolando in basso, Vazquez la blocca estraendo dal cilindro un destro magico che manda ko Turati per la quarta volta. Per la prima volta in campionato, il Parma cala il poker. Pecchia si affida a Inglese per tenere il più possibile la palla la davanti, Franco fa un passo indietro e si sistema come mediano al fianco di Juric. Hainaut e Camara esterni nel 4-4-1. Ma l'ivoriano viene espulso per un'entrata a gamba alta su Lucioni. Rosso esagerato, Parma in nove. Il Frosinone attacca, ma non trova il bandolo. All'ultimo secondo dell'ultimo minuto di recupero Pecchia, che ha giocato la partita con i suoi ragazzi, ha tremato per un intervento di Inglese in area di rigore. L'arbitro sorvola e dà il via alla festa crociata: più che meritata. 

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