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Il calcio ci riprova: allenamenti il 4 maggio, Collecchio blindata sarà il bunker del Parma

Centro sportivo inaccessibile ai non addetti ai lavori: prelievo della temperatura all'entrata e all'uscita, più punti igiene, dal 27 il via alle visite mediche e allenamenti a piccoli gruppi

Conte chiude l'Italia fino al 3 maggio, l'obiettivo è quella di contenere la diffusione del contagio e arrivare in breve tempo a numeri minimi, con la speranza di raggiungere lo '0' tanto agognato in quanto a nuovi casi e decessi. La prosecuzione della misura restrittiva serve per evitare assembramenti per le vacanze di Pasqua, baciate - sembra - dal bel tempo. Non è ora di farsi prendere dalla voglia di uscire, l'Italia non può permettersi un'altra fase di contagio né di arrivare a contare morti e feriti come ai primi tempi di una guerra che ha sfiancato tutti: famiglie intere, sanitari oltre ad aver messo sotto stress il sistema produttivo. Che in maniera graduale riprenderà con la riapertura di alcune attività, quali librerie e negozi di articoli da bambino. Il calcio? 

"La situazione, come stiamo sentendo, ha qualche leggero segnale di miglioramento ma è ancora complessa e grave. Dobbiamo ancora tenere duro e rispettare le regole - spiega il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sul suo profilo Facebook - altrimenti tutti i sacrifici fatti finora sarebbero vanificati. Per questo le misure sono prorogate e il nuovo DPCM riguarda anche lo sport. Tutti devono fare il possibile in queste settimane per definire e cominciare a rendere operativi dei protocolli sanitari dal 4 maggio come speriamo. Per la sicurezza degli atleti e di tutti coloro che gravitano intorno a questo mondo. Abbiamo davanti ancora 3 settimane e il 4 maggio potranno ricominciare tutti gli allenamenti ma in sicurezza per tutte le federazioni". 

Anche il pallone, come era prevedibile, può attendere. Dopo il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio, le società potrebbero cominciare a pensare a ipotetici raduni dal 27 aprile. La consultazione dei medici è fondamentale, la data individuata per la ripesa dovrebbe essere quella che consentirebbe ai calciatori di sostenere visite di idoneità sportiva. Nel frattempo il Parma allestirà Collecchio come se fosse un bunker, procedendo alla sanificazione del centro (già in parte effettuata in prima battuta) e radunando i giocatori gradualmente. Sarà quella la loro nuova casa per diverse settimane, la base operativa di Roberto D'Aversa per pianificare l'ultimo sprint di un campionato che si è interrotto forzatamente mentre vedeva il Parma affermarsi come una delle più belle sorprese del torneo, malgrado la sconfitta nell'ultima uscita con la Spal. Collecchio sarà quindi blindata, accessibile solo agli addetti ai lavori, ai quali all'entrata e all'uscita verrebbe prelevata la temperatura corporea. Saranno previsti punti igiene sparsi per il Centro Sportivo, messo in sicurezza per il 4 maggio, data individuata per riprendere gli allenamenti in campo. Le sedute inizialmente verranno svolte a piccoli gruppi, per favorire ulteriormente l'igiene per favorire il rispetto delle distanze. 

Proprio nel rispetto della distanza, si lavorerà all'inizio senza pallone, una sorta di ritiro 2.0 per risvegliare l'atletismo dei calciatori che hanno mantenuto vivo il tono muscolare con esercizi che svolgeranno in casa (grazie ad una App pensata dal Parma che elaborerà dei numeri sui quali far lavorare i preparatori atletici) fino a fine mese. L'utilizzo del pallone? 12-13 maggio e se l’emergenza Coronavirus lo consentirà, il campionato potrà ricominciare. Rigorosamente a porte chiuse. 

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