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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il futuro di Carli lontano dal Parma

Il dirigente toscano, scelto dalla vecchia proprietà, vive ormai da separato in casa. Da decifrare, invece, il futuro di Lucarelli

Più che da dove, a adesso bisognerà capire come si riparte. La strada tracciata da Kyle Krause deborda di ottimismo, seminato a più riprese dal presidente americano che con una lettera inviata al mondo Parma ha voluto ribadire ancora una volta il suo impegno. La questione stadio resta cruciale nel progetto del manager americano, che ha ribadito totale fiducia al nuovo management, affidando a Kalma e Ribalta la difficile missione di risalire la china e rimanere in Serie B il meno possibile. Passando per una chiusura di torneo dignitosa, il Parma dovrà per forza di cose cambiare rotta nelle ultime quattro uscite, non tanto dal punto di vista della classifica, ormai non conta, quanto per dare un segnale anche di testa all’ambiente che continua a contestare in maniera civile il mancato impegno profuso in una stagione da record: negativi. Nella mattinata è stato affisso ai cancelli del Tardini uno striscione con su scritto ‘Onoratela, bastardi’. Attacco duro, che segna forse la definitiva spaccatura tra tifosi e gruppo storico, imputato più di tutti di aver messo in campo poco, o niente. 

A proposito di nuovo management, Kalma e Ribalta hanno ereditato pieni poteri fa KK, che ha conferito al direttore tecnico il compito di formare la squadra che possa dare assalto al campionato di B. Prima ancora che i calciatori, servirà capire il futuro di Roberto D’Aversa che - come Fabio Liverani - è legato al Parma da un altro anno di contratto. Per il momento in Via Nazionale sono concentrati a chiudere con onore un campionato disastroso, che vede il Parma fermo a venti punti, minacciato dal Crotone staccato di due lunghezze.

Con un presente compromesso, il futuro nei quadri dirigenziali sta prendendo piano piano forma. Chi non dovrebbe farne parte è il direttore sportivo Marcello Carli, quasi separato in casa, poco coinvolto anche in passato nelle strategie di mercato. Molte non sarebbero state condivise dal ds, arrivato con la fiducia dei vecchi proprietari, che avevano individuato in lui l’uomo giusto per il rilancio mentre Krause che ha fatto spesso valere la sua leadership procedendo a chiudere diverse trattative di suo pugno. Carli non si è imposto, ha a lungo fatto da mediatore con la squadra, soprattutto nei periodi peggiori, restando dietro le quinte e provando a ricucire (senza riuscirci) il rapporto con D’Aversa a inizio anno, col tecnico che era stato messo alla porta a tre giornate dalla fine dello scorso campionato. Carli si è dunque fidato di Liverani ma non ha inciso in chiave mercato, perché spesso ha ‘subito’ l’ombra ‘prepotente’ di Kyle Krause che ascolta tutti e poi decide (guarda la trattativa per Man, condotta in prima persona). 

Esautorato anzi tempo, Carli potrebbe essere il primo del vecchio corso a fare le valige e trovarsi una nuova sistemazione. Resta da sciogliere anche il nodo legato ad Alessandro Lucarelli, suo vice, punto di riferimento di tifosi ed ex compagni: la bandiera crociata aspetta, come Carli, di conoscere quale sarà il suo ruolo per l’anno prossimo. Conosce l’ambiente e molti dei calciatori che rimarranno al Parma, conosce le dinamiche del campo e in più ha vinto già la Serie B, da capitano.

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