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Il Parma guarda al futuro: si va verso una rivoluzione

Dal possibile cambio in panchina al rinnovo del parco calciatori: come cambia la squadra in Serie B

Anche i ricchi piangono. Prendete il Parma di Krause, una delle pochissime società con i conti a posto, che si è distinta in questo’anno e mezzo di pandemia e che da settimane si macera nella delusione generale, covata sotto il malcontento diffuso dettato da risultati inaccettabili sul piano sportivo. Gli stessi che hanno determinato la retrocessione nell’anno più sbagliato in cui si poteva retrocedere. Le partite da qui alla fine diventano un contorno, non vale neanche più dire “proviamo a finire con dignità” vista la matita che Gasperini ha rifilato sul volto di un Parma attonito, senza più niente da dire né da dare a un campionato che - si spera - possa finire il prima possibile. Va detto che il lato positivo c’è: i tifosi non pagano per uno spettacolo terrificante, questo almeno gioca dalla parte del Parma. Questo e nient’altro, tanto che parlare della sfida contro l’Atalanta diventa quasi superfluo. La cosa più bella è stata l’esultanza di Kyle Krause al gol di Simon Sohm, suo vecchio pupillo arrivato grazie alla mediazione di Antonino Imborgia, che da queste parti conoscono benissimo, essendo nel ‘boarding’ di Ghirardi e Leonardi. Lo svizzero, rimasto fuori tra panchina e tribuna, non giocava dalla partita di Verona, persa dal Parma in rimonta, guarda caso, a febbraio. Il primo timbro in Serie A del centrocampista ha fatto felice il presidente, che non ha smaltito invece la delusione per una coda di campionato senza senso, né sussulti. Krause, assieme al braccio destro Javier Ribalta, sta però lavorando per dare al Parma un volto più disteso, soprattutto si sta giocando il vantaggio - diciamo così - accumulato per programmare la prossima stagione, puntando moltissimo sulla qualità del suo dirigente spagnolo, arrivato con molte aspettative.

Insieme all’uomo dei conti, Jaap Kalma, Krause e Ribalta stanno lavorando per programmare il Parma del futuro, in Serie B, in una stagione difficile da decifrare, ci si ritroverà con l’obbligo quasi forzato di dover vincere il campionato, per risalire la categoria e cercare di raggiungere la massima Serie nel più breve tempo possibile. Senza una buonissima parte del gruppo storico, perché le intenzioni della società sarebbero quelle di chiudere un ciclo, sporcato con una retrocessione meritata, e aprirne un altro vincente, a partire da subito. Visto che la potenza di fuoco di Krause è una certezza. Si va verso un cambio, semi radicale, che investirà l’area tecnica. Molto probabilmente a partire dall’allenatore. Difficile immaginare una riconferma di Roberto D’Aversa, malgrado abbia un altro anno di contratto, si andrà su un profilo diverso, probabilmente un giovane che abbia voglia di affermarsi e che conosca già le difficoltà di un calcio, la Serie B, sempre più serrato dal punto di vista di ritmo e intensità. Molti esponenti della vecchia guardia, da Sepe a Gervinho, passando per Kurtic e altri, saluteranno. A costo di essere venduti anche a prezzo di saldo, probabile che ci sia un taglio netto con il passato. Per guardare a un futuro solido, passando per un presente tutto da pianificare.

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