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Il riscatto di Yann: così Karamoh vuole prendersi il Parma

Cambio d'atteggiamento, nuovo ruolo e cambio d'assetto: il francese vuole ritagliarsi uno spazio in prima fila

Il Parma entra nella settimana che lo accompagna al debutto con una discreta dose di ottimismo. Liverani e i suoi hanno superato l’ultimo ostacolo, per quello che conta, di un precampionato imbottito di insidie. Il poco tempo a disposizione non gli ha sicuramente permesso di incidere come avrebbe voluto, i suoi dogmi sono comunque diversi rispetto al passato e i giocatori hanno bisogno di assorbirli. Ma qualcosa del suo calcio comincia a intravvedersi.

E’ stato così anche con la Pro Sesto, avversario nettamente inferiore al Genoa, che negli ultimi quattro incontri ufficiali contro il Parma ha portato a casa zero punti incassando 13 gol. La tendenza si conferma anche in amichevole, nel test di Collecchio la squadra di Liverani ha mostrato più intensità, una discreta costanza nel pressing e tracce verticali ficcanti. Come quelle che hanno portato al gol Yann Karamoh, il vero acquisto di mercato di una squadra che ancora è palesemente in rodaggio e aspetta notizie sul fronte entrate. Le uscite bloccate condizionano anche gli eventuali acquisti, ma tanti giocatori della passata gestione possono tornare a essere utili. A patto che dimostrino di aver assimilato concetti nuovi.

Ad esempio Karamoh: l’anno scorso non ha certo brillato. Gli infortuni ne hanno frenato l’ascesa, oscurata dal talento abbagliante di Kulusevski, lo scarso feeling con D’Aversa e i suoi comportamenti non sempre ligi hanno combinato un mix che gli è stato letale. Correggere i suoi errori potrebbe essere un primo passo per riprendersi il Parma. Ha chiuso facendosi notare per qualche spunto, non meno di 40 giorni fa. Troppo poco per giustificare l'esborso di più di 13 milioni di euro, soldi che la società deve ancora versare all'Inter, in ottica del prestito con obbligo di riscatto.

Ma domenica ha mostrato sul campo la rabbia giusta con la quale ripartire. Liverani ha bisogno di una seconda punta da affiancare a uno tra Inglese e Cornelius, oppure di un giocatore che svaghi sulla trequarti galleggiando e infilandosi in uno spazio che da quelle parti può sempre esserci in un 4-3-2-1 che il tecnico valuta. A patto che la sua voglia di fare passi dalla consapevolezza di dover maturare. La sua veloce agilità, la capacità di andare profondo e la tecnica discreta nell’uno contro uno, potrebbero essere armi importanti a servizio di Fabio Liverani, che potrebbe aiutarlo – se si aiuta anche lui – a riaccendere la scintilla che aveva mosso la proprietà a fare un investimento sostanzioso. Certo, un gol in amichevole non vuol dire granché, ma gli abbracci, quasi a protezione del giovane talento franco-ivoriano da parte dei compagni, non sono passati inosservati. La ricetta è semplice: testa bassa e pedalare, magari prendendo spunto dai suoi idoli del basket, seconda passione di Yann, tanto da spingerlo a montare in casa un canestro. La prima resta il calcio. E da qui, dal calcio, deve ripartire. Senza colpi di testa.

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