In 18 giorni il Parma è sprofondato: tutti sul banco degli imputati per ripartire

STRISCIONE - E in 180’ non hanno mai segnato, né vinto. Hanno solo rimediato tre sconfitte pesanti che rischiano di compromettere il cammino verso i play off e la Serie B. Per tanto, lunedì sera è andata come nessuno voleva che andasse. Prima fischi e mugugni contro il Sudtirol, poi la contestazione a fine partita e il confronto con alcune figure della proprietà e della dirigenza. Il colloquio di circa venti minuti con Faggiano all’ingresso dello Stadio, i perché senza risposta e la caccia ai ‘colpevoli’, come si fa in questi casi quando tutto va male e in maniera frenetica si cerca di addossare colpe e responsabilità. Nella notte la scritta vergata sul muretto del Centro Sportivo di Collecchio che invita i giocatori a tirare fuori gli attributi perché le chiacchiere non bastano più. Tutto l’eco di una situazione strana e grave allo stesso tempo che rimbomba tra le mura amiche di Collecchio dove la proprietà ha deciso per un maxi ritiro fino a venerdì, giorno della partenza per Teramo. Una scelta sofferta e risoluta allo stesso tempo, che deve dare una sterzata nella maniera più assoluta. Già da Teramo appunto. Un ritiro che serve per ritrovare compattezza e voglia di giocarsela, a due settimane dal derby e a tre dai play off (nel caso si arrivi terzi).