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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Vigilia con l'Inter, Donadoni: "Ho un mese di tempo per fare tutto al massimo"

"Queste partite - spiega il mister in conferenza stampa - servono per fare delle valutazioni anche in base a quello che sarà. Ogni gara mi dà indicazioni. Con i nerazzurri brillanti sia fisicamente che mentalmente"

La partita con l'Udinese ormai è andata, acqua passata. Torbida ma passata. Almeno nelle intenzioni perché giudice ultimo, e senza appelli, dovrà essere il campo. Domenica, verso le 15:00, si capirà sul serio e si avranno le prove di completa guarigione oppure di degenza prolungata, quella che il Parma sta vivendo da un periodo di tempo lungo un girone intero. Per stessa ammissione di Donadoni che, alla vigilia della sfida contro l'Inter, prova a travestirsi da medico e a curare i mali che affliggono un paziente "demotivato". Per il quale qualche speranza c'è. E' vero, siamo alla fine di una corsa, una tappa che mette di fronte due squadre diverse, ma per certi aspetti simili. L'Inter, come il Parma, ha provato a rincorrere dei traguardi che a oggi sono lontani chilometri, ha come il Parma dei problemi, e come il Parma, ha fame e un mese di tempo per saziare l'appetito. Pur dovendosi accontentare di quello che è rimasto a tavola. "Non so che partita faranno loro - spiega Donadoni - so invece quella che dovremo fare noi. Una gara di spessore contro un avversario che viene da due sconfitte consecutive in casa e che pertanto proverà a riscattarsi. Troveremo di fronte una squadra di livello anche dal punto di vista psicologico, motivata e determinata e noi dovremo avere almeno la loro stessa fame, cercando di pensare di più a noi e meno agli avversari, un limite che ci portiamo dietro da un po' di tempo. Dobbiamo andare in campo per cercare di vedere cosa combiniamo noi senza adeguarci, imporre all'Inter di mettere la partita sul proprio ritmo ed essere in condizione psico-fisica ottima".

DELL'INTER NON MI FIDO - Serve una gara di spessore, per utilizzare una frase donadoniana. Impresa non semplice, non tanto per la forza dell'avversario, perché parlare di forza oggi, e accomunarla all'Inter, si fa fatica. Donadoni non potrà contare su Paletta, squalificato, nè su Biabiany, che partirà per San Siro ma difficilmente sarà schierato in campo. E' anche questione di uomini, di dubbi e di soluzioni, con un contorno fatto di "sacrificio. Ormai l'Udinese è un discorso archiviato, ora dobbiamo pensare all'Inter, dove conta il modo di interpretare la partita, conta la convinzione da mettere in campo che dovrà essere diversa da domenica. Ci può stare - sentenzia il mister - che subisci un gol (in riferimento alla gara interna della scorsa settimana), ma la reazione deve essere differente, visto che poi l'Udinese ha giocato come ha voluto. E' stato questo l'aspetto più negativo". Negativo come il periodo dell'Inter, sul quale Donadoni non vuole soffermarsi. "Non conosco le componenti dell'ambiente Inter, costa poco fare un commento sugli altri, sarebbe troppo semplice. Stramaccioni ha delle difficoltà, ma ha una buona rosa che è pur vero, ultimamente è stata falcidiata da infortuni. Posso dire solo questo".

PROBABILI FORMAZIONI

Donadoni contro i nerazzurri potrebbe tornare a proporre il 4-3-3: Parma, c'è l'Inter e Donadoni pensa a Belfodil dal primo minuto nel 4-3-3
con la squalifica di Paletta il quartetto di difesa vedrà
Rosi sulla destra, la coppia centrale composta da Benalouane e Lucarelli mentre sulla sinistra c'è fisso Gobbi. A centrocampo spazio ai soliti tre Marchionni, Parolo e Valdes mentre qualche novità potrebbe esserci nel trio d'attacco al quale Donadoni chiede un grande sacrificio in fase di non possesso. Questi movimenti sono fondamentali perché se "difendiamo bene e ci muoviamo senza palla, non mi preoccupo di cosa possa fare l'avversario o del fatto che si giochi a tre piuttosto che a quattro in difesa. A volte si parla di atteggiamento della squadra. Non è quello ad essere sbagliato ma è la convinzione. Io non penso che i ragazzi entrino per perdere, anzi, però a volte manca quella giusta convinzione per fare certe partite e certi movimenti. Contro l'Inter dobbiamo avere una convinzione feroce". Belfodil dovrebbe partire titolare insieme ad Amauri e Sansone, ma occhio alla sorpresa Ninis. Il greco è l'insidia numero uno per i compagni di reparto, e Donadoni un pensierino ce lo sta facendo dato che in settimana lo ha provato nella posizione di terzo d'attacco. Partirebbe in linea con i colleghi d'attacco, ma per caratteristiche andrebbe a prendersi palla per sollecitare anche l'aiuto dei centrocampisti chiamati a inserirsi per fare male all'Inter.

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