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Parma, si torna a San Siro: dubbio tra Gazzola e Iacoponi

Spera in una convocazione anche Amato Ciciretti, non al meglio ma aggregatosi al gruppo in settimana

Si torna a San Siro, dopo tre anni. L'ultima volta che il Parma mise l'abito elegante per la scena in uno dei teatri sportivi più suggestivi al mondo fu un punto per parte. Era un Parma fallito, con un vestito stropicciato che serviva solamente per fare bella figura e numero, rimpolpare le platee dello stadio per dare al pubblico uno spettacolo che solo gli uomini di Donadoni riuscirono - allora - a rendere più piacevole. Con un piede nella fossa e con la sentenza del Tribunale che sarebbe arrivata di lì a poco a dichiarare il fallimento, quel Parma diede sfoggio di grande impegno e dignità pareggiando la partita grazie a un gol di Andi Lila che rimediò al graffio di Guarin da fuori, un tiraccio deviato in porta da carambole sfortunate che furono la sintesi di quell'anno disastroso per i crociati. Adesso, dopo tre stagioni e con la velocità della luce, il Parma torna nel calcio dei grandi e lo fa attraverso la porta principale, aperta grazie a tre campionati vinti da una squadra con alle spalle una proprietà solida, che ha fatto quello che ha potuto sul mercato allestendo - secondo gli esperti - una squadra all'altezza della situazione per salvarsi. La mission, nonostante le prediche filosofiche dei più ottimisti, resta comunque di quelle impossibili anche a fronte di una classifica che piange e che - dopo tre turni - vede il Parma fermo a un punto, quello racimolato al Tardini alla prima giornata dove ha toccato con mano la durezza di una Serie A che non ti lascia margine d'errore: un 2-0 diventato 2-2 nel giro di 5' in una partita in cui l'Udinese sarebbe andata vicinissima alla vittoria. E non sarebbe stato certo un furto.

Dopo 270' di esperienza - i Parma torna alla Scala del calcio sperando di fare risultato. D'Aversa parrebbe intenzionato a fidarsi degli stessi undici che hanno fatto bene contro la Juventus. Fuori Grassi e Biabiany, con Ciciretti a mezzo servizio, il tecnico crociato non ha tempo di fare esperimenti né di lavorare su concetti nuovi. Nella settimana della sosta, tra gente impegnata con le rispettive Nazionali e infortuni lunghi, recuperi e rientri, D'Aversa ha potuto lavorare poco a ranghi completi e si è dovuto accontentare di testare i riflessi di quelli rimasti. Inglese e Gervinho, assieme a Di Gaudio, sono le certezze davanti, Stulac, rientrato con entusiasmo dagli impegni con la Slovenia in Nations League, il granatiere in mediana accanto al quale ci saranno Barillà a sinistra e Rigoni a destra. In difesa il dubbio, l'unico, è legato a Iacoponi. Gazzola scalpita, ma il terzino destro, soldato scelto di D'Aversa, è pronto a sgommare dal primo minuto per tenere a bada Ivan Perisic, che agirà dalla sua parte. 

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