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Intuizioni e vittorie in nome del Parma: i tre anni di Faggiano

La proprietà ripone molte speranze sul ds, gli ha affidato pieni poteri e l'ha blindato. Ma occhio alle big che già si muovono

Il 6 dicembre del 2016 ha cambiato rotta, Daniele Faggiano, abbandonando l’idea di tornare a casa per rilassarsi dopo lo stress accumulato in rosanero e prendere il timone di una squadra che – come lui – aveva il bisogno di ripartire. E mentre il Parma stringeva accordi con il suo nuovo direttore sportivo, la squadra si allenava con Roberto D’Aversa sui campi di Collecchio. Faggiano qualche giorno prima si era dimesso dal Palermo, era sfuggito alle pressioni di Zamparini lasciando sull’isola anche una buona parte di stipendio. Aveva in mente di ripartire da un progetto interessante, una nuova sfida, lui che di sfide ne avrebbe vinte parecchie anche nel Ducato.

faggiano-4-3La presa del potere, quasi casuale, ha consentito a Daniele – come lo chiamano tutti nella grande famiglia del Parma - di piantare in città le sue radici e crescere piano piano, passo passo, assieme alla squadra. Se Roberto D’Aversa è l’allenatore dei miracoli, Faggiano è il direttore di un capolavoro chiamato Parma che, nell’arco di tre stagioni, è risalito dagli inferi del calcio fino ai piani alti grazie anche alla progettazione della società, lungimirante.

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