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Juric, il soldato di Enzo: per lui la Serie A è una questione 'di vita o di morte'

Il croato, autore di un gol e di un assist nell'ultima uscita con il Pordenone, si sta affermando

L’Hajduk gli è rimasto dentro, in fondo ce l’ha tatuato sulla pelle, quindi non è solo un modo di dire. Stanko Juric si sente ancora legato al suo vecchio amore, ma oggi combatte per Parma ed è un soldato a disposizione di Enzo Maresca. Il suo piano è quello di trionfare all’estero, quindi fuori dalla Repubblica Hrvatska, affermarsi come calciatore prima di tornare all’Hajduk. Sente spesso i suoi ex compagni, gli racconta quello che sta vivendo in Italia. Dopo un periodo di adattamento, a un nuovo calcio, a un nuovo stile di vita, a una nuova cultura, per Stanko è tempo di raccogliere i frutti.

Gol e assist a Pordenone sono solo una conseguenza di un lavoro che lo vede impegnato a 360 gradi. Per non lasciare niente al caso, sta studiando italiano. Vuole imparare la lingua velocemente, dice che nel giro di qualche mese potrà già esprimersi in italiano. Determinato. Un esempio del pragmatismo del ragazzo, che sembra un veterano. Stregato - come tutti - da Gigi Buffon. Leader vero, in campo e fuori, il portiere ha colpito Stanko per la sua umiltà. Ha una parola buona per tutti, dispensa abbracci e sorrisi, oltre a qualche urlaccio. Fa parte del gioco, serve per tenere alta la tensione.

Una sorta di fratello maggiore, personalità spiccata e mentalità vincente da trasferire - per quanto è possibile - nella testa dei nuovi. E di Juric, che lo ammira meravigliato ogni volta che asseconda i tifosi, fuori dallo stadio, dall’albergo sede del ritiro, dal centro di allenamento. Ovunque.

E ovunque, come tutto campisti, gioca Juric. Maresca gli ha cambiato qualche posizione, gli ha chiesto di giocare in modo aggressivo, deciso. E lui ha eseguito. Gol e assist, contro il Pordenone. Un buon inizio di un’avventura. Vive la città in maniera diretta, gli piace la cucina italiana, ama il parmigiano anche se non sempre può mangiarne. E’ per la dieta. Parma gli è entrata dentro, per Parma ha accettato di scendere di categoria. L’Hajduk, squadra di dimensione europea, era una buona vetrina, ma le proposte non gli sono mancate. Qualche manifestazione di interesse era arrivata anche dalla Serie A, ma niente di concreto. Il Parma ha fatto prima, e tutto in maniera più decisa. Ed eccoci qua, a cullare il sogno di una promozione, obiettivo del presidente Kyle Krause. Ma non è solo un obiettivo. Per Stanko ‘è questione di vita o di morte’.

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