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Kucka fa un passo avanti: per ora è lui il trequartista di Liverani

La soluzione proposta contro il Genoa potrebbe tornare comoda al tecnico romano che vede nello slovacco l'ago della sua bilancia

Il mercato per ora non decolla. E per certi versi a Liverani potrebbe già andare bene così, perché ritrovarsi alla fine delle trattative con la stessa rosa significherebbe avere alte garanzie, dal punto di vista tecnico. Diciamo così, per farla semplice: le eventuali entrate sono legate inevitabilmente alle uscite. E se nessuno dovesse uscire, Fabio Liverani apprezzerebbe comunque. Le sue sfide, che poi condivide anche con la società, sono quelli di arrivare a salvarsi valorizzando il talento sopito di qualche calciatore che ha fatto fatica fino a qui. Vedi Karamoh, ad esempio. E lanciare nel contesto, se possibile, qualche giovane.

Una situazione comune a quasi tutte le squadre, che vivono un’attesa che rischia di durare parecchio. Almeno fino all’ultima settimana di mercato. Se si aggiunge il fatto che il Parma sta cambiando pelle – gli americani sono ormai alle porte e si preparano per rilevare la maggioranza della società – l’attesa potrebbe farsi ancora più lunga. Per questo Liverani potrebbe alla fine accontentarsi di fare le cose come le sta facendo, a patto di portare avanti il progetto con questa rosa. Con qualche aggiustamento a livello tattico: ad esempio Kucka, il giocatore che potrebbe essere l’ago della bilancia del tecnico romano. I nuovi dogmi stanno piano piano germogliando nella testa dei giocatori, che hanno sposato positivamente l’idea di Liverani, un tecnico che parla molto con ognuno di loro. Evidentemente avrà spiegato a Kucka quello che vuole. Movimenti da trequartista, galleggiare tra le linee non è semplice, muoversi con gli avversari che ti vengono ad aggredire alto neanche.

O sei abile a smarcarti e a pensare veloce alla giocata, o sei braccato. Devi accorciare quando gli altri hanno il pallone e proporti a sostegno dell’azione sempre, quando il pallone lo conduci tu. E poi verticalizzare, sentire l’uomo, vedere lo spazio, andare profondo. Prima con il pensiero, poi con l’azione. E Kucka – che a Genova prima da trequartista poi da mezzala ha fatto bene – il ‘dieci’ l’ha fatto già con Roberto D’Aversa, che spesso lo ha impiegato a sostegno della punta in un 4-2-3-1, o a ridosso delle due punte in situazioni di svantaggio, seppur partendo più da interno o da falso nueve per indietreggiare. Tiro e prestanza fisica non gli mancano di certo. La società lo ha quasi tolto dal mercato, a meno di una clamorosa offerta, Juraj sarà il perno di questo nuovo Parma. E Liverani, da trequartista o da mezzala, gli sta costruendo attorno una squadra che pressi alta e veda profondo.

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