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Kucka si presenta: "Non vedevo l'ora. A Udine? Non ho ancora i 90' "

Il centrocampista è carico: "Sento la responsabilità, ma voglio dimostrare che il club ha fatto l'investimento giusto"

Dal nostro inviato

COLLECCHIO - Il Parma ha il suo carrarmato, o tank, per dirlo alla slovacca. Juraj Kucka ha subito grande voglia di mettersi alla prova. Magari non dall'inizio, contro l'Udinese: "Devo recuperare la condizione, in Turchia ho avuto qualche problema che sto mettendo alle spalle. Sto benissimo, ma ho fatto solo un allenamento con la squadra. Non conosco ancora tutto il gruppo, mi hanno presentato 40 persone, sono appena arrivato e ci vorrà del tempo per inserirmi ma non vedevo l'ora. Ma voglio dare il mio contributo per questa società che mi ha accolto e mi ha voluto fortemente. Voglio ringraziare il presidente, e tutta la squadra per essere qui. Voglio dimostrare con le prestazioni che non hanno sbagliato scelta. L'Italia è la mia seconda casa, ho parlato con molte persone prima e tutti mi parlavano bene sia della città che della squadra. Spero di dare una mano al club nel raggiungimento degli obiettivi. Volevo tornare in Italia perché sono stato sei anni e mezzo qui, quando mi hanno presentato l'offerta sono stato da subito convinto ad accettare, ero felicissimo. Adesso si combatte".

Sul Parma, Kucka tiene i piedi ben saldi in terra. "Non è facile il campionato, la nostra posizione attualmente è quella di metà classifica e non è male, ma ci sono pochi punti tra noi e quelli sotto, se facciamo bene continuando a fare le cose che hanno fatto prima del mio arrivo possiamo anche migliorare la classifica. Io sto bene, sarà disponibile ma non dall'inizio, ho avuto qualche problema, primo ero infortunato, in Turchia ho rimediato una botta in allenamento, piano piano mi devo riprendere e mettere a posto come condizione". 

"Il calcio italiano? Non l'ho seguito tanto, guardavo qualche partita dalla Turchia. Qui conosco Calaiò con cui ho giocato a Genova e Rigoni, ci siamo salutati prima. La mia posizione in campo? Mezzala destra o sinistra è lo stesso, posso fare entrambi i ruoli. Ma se D'Aversa mi chiede di giocare più basso io posso farlo. Sono a disposizione. Ho fatto anche l'ala sinistra a Genova, terzino destro al Milan, do sempre il cento per cento in ogni ruolo. All'inizio in Turchia è andata sempre bene, poi non ho più giocato, non ero motivato e ho chiesto anche cosa fosse successo all'allenatore, se ci fosse qualche problema, volevo sapere il perché non giocavo. Mi hanno detto che era tutto normale, ma sono voluto andare via. Un mese fa, quando è arrivata l'offerta, ho detto subito sì al Parma.  Le prime impressioni? Sono qua da un giorno, non conosco neanche i nomi di tutti. D'Aversa mi ha chiamato anche prima di arrivare, mi ha spiegato come giocano e quello che vuole da me. Il Parma mi ha dato possibilità di tornare in Italia, sento la responsabilità ma io voglio dimostrare anche che il Parma ha fatto la scelta giusta". Il Parma ha il suo carrarmato e si chiama Kuco: "Il mio soprannome, quello che avevamo tutti in famiglia, forma abbreviativa. Lo porto sulla maglia". Da sempre.

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