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Kurtic e Gervinho, D'Aversa ricompone la frattura: multa e reintegro

L'ivoriano non sarà più il vice capitano, quando Bruno Alves partirà dalla panchina, toccherà a Kucka guidare il gruppo

La questione è rientrata. Jasmin Kurtic e Gervinho, due pilastri del Parma di Roberto D’Aversa, sono tornati ai loro posti, dopo aver visto dalla tribuna la partita contro l’Udinese. La redenzione si è consumata sulla via di Collecchio, al centro sportivo, alla ripresa degli allenamenti. L’allenatore ha parlato con entrambi dopo averli relegati in tribuna perché non consapevoli della gravità del momento. Eufemismo. Chiaramente ci sono dei motivi comportamentali alla base della decisione di D’Aversa, che li ha reintegrati dopo un chiarimento e una multa che la società comminerà ai due. Chi sbaglia in un gruppo paga. Questione risolta. Sia Kurtic che Gervinho si sono allenati con il gruppo, entrambi hanno l’obbligo di cancellare qualche prova scialba, chiaramente non all’altezza della loro fama. I due quest'anno sono stati tra i più deludenti. Già con Fabio Liverani, lo sloveno si era reso protagonista di scenate discutibili. Indisponente, digeriva a fatica le sostituzioni, lasciando il campo con qualche vena polemica, palesando anche della tensione nelle risposte all'allenatore. Con gli stadi vuoti, quello che succede in campo riecheggia in tribuna. Qualche scena simile l'ha ripetuta anche con D'Aversa, tanto che i tifosi lo hanno un po' preso di mira. A Napoli, per esempio, ha avuto una discussione proprio con Gervinho, al termine della quale ha chiesto il cambio a D'Aversa, dopo che l'allenatore aveva appena sostituito Brugman con Cyprien. Tanto che il tecnico si è bruciato uno slot un minuto dopo, andando poi su tutte le furie nello spogliatoio. 

Lo sloveno durante la finestra di mercato aveva ricevuto un’offerta di mercato dal Torino, dalla quale era fortemente tentato. Kurtic aveva fatto presente alla società, tramite il suo agente Amir Ruznic, la volontà di trasferirsi in granata, ma D’Aversa bloccò tutto. Al Parma sarebbero entrati 4 milioni di euro per la cessione, ma non se ne fece nulla, perché il tecnico aveva battezzato lo sloveno come uno dei punti fermi. L’altro era Gervinho. Proprio per questo, sentitosi ‘tradito’ dai ‘suoi’ calciatori, che non sono stati d’esempio per gli altri, li ha spediti in tribuna.

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E a Gervinho ha tolto anche la fascia da capitano. I gradi sono ancora sull’uniforme di Bruno Alves, ma quando il portoghese, che sembra in questa coda di campionato relegato alla panchia, si accomoderà fuori, D’Aversa consegnerà la fascia a Juraj Kucka, garante di professionismo e impegno, oltre che calciatore imprescindibile per leadership, carisma, forza, esperienza. Decisione forte, alla base della quale c’è il rispetto del gruppo, delle regole e della disciplina, che poi sono tutti ingredienti utili a tenere unito un gruppo. E quando la barca affonda, solamente l’unità di intenti, la forza d’animo e il collettivo, possono tenerla in piedi.

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