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La boxe, il piano forte, i gol nelle banlieue con la maglia di Benzema: Gabriel, 'le general' del Parma

Dopo aver superato le visite mediche è arrivata l'ufficialità per il francese: alla scoperta del nuovo attaccante

Lo chiamano 'le general', il generale. Colpa di un amico: il soprannome se lo è guadagnato perché è uno che sa quello che vuole. E' un tipo risoluto, Gabriel Charpentier, quando segna esulta in modo deciso: petto in fuori e mano destra sulla fronte, comandi! Il saluto militare è il suo marchio di fabbrica dopo ogni gol: un tributo al suo idolo Karim Benzema che qualche anno fa celebrava così dopo aver messo il pallone alle spalle del portiere. L'anno scorso, a proposito di gol, Charpentier ne ha fatti 10 in 24 partite con la maglia del Frosinone. Una media alta, una rete ogni 105' a dispetto dei problemi fisici che ne hanno condizionato l'intero girone di ritorno. E un po' tutta la sua giovane carriera è stata segnata da guai fisici. Rottura del legamento crociato all'Avellino, con Reggina e Ascoli ha raccolto più o meno un'ora di gioco. Poi il covid a frenarne la riabilitazione e intanto il Genoa (prossimo avversario del Parma, ndc) che aveva già rilevato il  suo cartellino investendo 1,5 milioni di euro lasciandolo in Serie B. Il club di Krause era stuzzicato dall'idea di un grande nome per l'attacco in questa sessione, alla fine Charpentier è stata la soluzione che ha convinto tutti. Un investimento importante, che si aggira intorno ai 2 milioni più alcuni bonus legati a gol e presenze. Tre anni di contratto più l'opzione per un quarto. E' arrivato il Tweet di Krause, con il presidente che all'emoticon dell'ospedale ha fatto seguire un pollice alto, segno che evidentemente le visite mediche sono state superate. Sospiro di sollievo. 

frosinone_pordenone_8074Gabriel Charpentier - foto frosinonecalcio.com

Sarà finalmente a disposizione di Pecchia, che l'altra sera aveva evidenziato come Charpentier non fosse ancora un calciatore del Parma. Adesso lo è. Uomo d'area di rigore, Gabriel ha sempre segnato tanti gol sin da quando giocava in strada, nella banlieue de l'Hay Les Roses, a pochi chilometri da Parigi. Charpentier ci è arrivato dopo in Francia, è nato in Congo a Pointe-Noire, dove il padre Andrè era andato per lavoro. Proprietario di alcune aziende agricole e di animali da allevamento, si è fermato in Africa per qualche tempo,  ha conosciuto Ossombi, la madre di Gabriel. 

Che al calcio si è avvicinato come fanno tutti i ragazzini. Maglia del Real Madrid, Benzema e tira tardi fino a sera sotto casa con gli amici. Le sfide finivano quando ci si annoiava. All'Issy-les-Molineaux, squadra che allevava i ragazzi de l'Hay Les Roses, Charpentier si è messo subito in mostra: era già fisicamente il più grande di tutti, gli è venuto facile con le sue doti tecniche segnare una ventina di gol già a metà stagione. Gli osservatori del Nantes avevano chiamato in sede per avvertire che sugli spalti ci sarebbero stati loro a seguire Charpentier: detto, fatto. Al ragazzo era stato deciso di non dire nulla, così poteva essere libero di esprimersi. Ha segnato, da lì è cominciata la sua storia con il Nantes e il suo giro per l'Europa. Lettonia (Spartaks Jurmala) e Italia (Avellino, Reggina, Ascoli, Frosinone e il passaggio al Genoa prima di Parma). 

Fabio Grosso ha avuto un ruolo determinante per la sua crescita, avrebbe voluto tenerlo in rosa, ma non ha potuto. A Frosinone aveva trovato la sua isola felice: ha amato quella città, l'ha vissuta in pieno. Va pazzo per la boxe, a Frosinone a fine partita gli hanno consegnato la t-shirt di una scuola che frequentava spesso, l'Accademia Pugilistica Ciociaria. Era un cliente fisso, lì ha coltivato il suo hobby. E a Frosinone nel tempo libero ha ripreso anche a suonare il piano, altra sua passione del francese. Aveva cominciato da piccolo ma il tempo da dedicare allo strumento musicale era sempre meno: c'era da allenarsi, da giocare a calcio e da segnare tanti gol. Quelli che il Parma spera possa regalargli 'le general', Gabriel Charpentier. 

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