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La passeggiata di Manenti: è passato un lustro

Cinque anni fa la lunga marcia dell'allora presidente del Parma: tra tensioni e sfottò, era caccia al bonifico

Un pomeriggio di follia, quello che si svolse in centro storico cinque anni fa: era il 27 febbraio del 2015, il Parma era sull'orlo del fallimento e Giampietro Manenti, all'epoca presidente, si prese la scena. Un personaggio grottesco, al limite, uno dei più discussi del mondo del calcio, venne a Parma con la pretesa di risollevare la società da un declino annunciato. Durante l'incontro con il sindaco Pizzarotti presso il Comune di Parma in piazza Garibaldi un gruppo di tifosi lo ha duramente contestato, chiedendogli conto dei soldi e dei bonifici che non sono ancora arrivati. Lungo la centrale via Repubblica Manenti si è mosso a piedi ed è stato seguito dal gruppo, dai poliziotti e da giornalisti e fotografi, fino alla rotonda di via Repubblica.

Ci sono stati momenti di tensione per la contestazione dei tifosi, stanchi della situazione in cui è piombato il Parma. Cori e slogan contro Manenti che in viale Tanara è fuggito, dopo una lunga 'processione' a bordo di una Volante della Polizia di Stato, scortato dalle forze dell'ordine e ormai indesiderato dalla città e dai tifosi. 

Il presidente Manenti si è presentato in municipio mantenendo almeno la parola data al sindaco. "I soldi? Nei prossimi giorni, stiamo lavorando". E via fischi e insulti da parte dei tifosi, stanchi di dover far fronte a bugie. "Vattene, basta", "Bidone". "non è vero che ho comprato il Parma a un euro, non sono io il problema. I soldi ci sono, vorrei capire perché non si gioca". I pochi tifosi presenti lo hanno accompagnato al municipio con tanta sfiducia e l'invito a lasciare la piazza, in fretta. Abbiamo il piano finanziario, i soldi arriveranno nei prossimi giorni e sono degli sponsor. Oggi ho parlato con la squadra e so che si gioca. Poi se loro hanno detto no avranno le ragioni loro".

I brutti ricordi di una delle pagine più buie del Parma, cancellate da sette soci che hanno ridato vita a uno dei club più gloriosi d'Italia, il quarto dietro a Milan, Inter e Juventus più trionfante in Europa. 

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