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Parma, perché? D'Aversa deve fare lo psicologo

Alla ripresa degli allenamenti, il tecnico dovrà testare la condizione mentale dei suoi ragazzi

Tra le tante mission di Roberto D’Aversa c’è anche quella di rimettere insieme i cocci di una squadra che a Roma si è smarrita. All’Olimpico, la gita del Parma è durata circa un’oretta: dopo la visita guidata negli spogliatoio, a Bruno Alves e compagni è toccato visitare il campo e guardare i giocatori della Lazio disputare una partita di calcio. Dal 22’ in poi, il Parma ha capito di essere la controfigura di un film dell’orrore scritto e diretto da Inzaghi e interpretato dai suoi ragazzi. Una Lazio ispiratissima ha messo a nudo i limiti di un Parma incapace di reagire e che per 20’ ha assistito impotente alla sfuriata dei biancocelesti. Una tempesta che ha placato la sua furia nel secondo tempo della partita, quando il Parma ha tentato di limitare i danni e la Lazio ha capito che restava pochissimo da fare per portare a casa i tre punti. La partita è scivolata poi nel silenzio, come il post, D’Aversa nero di rabbia ha rimandato l’analisi dando appuntamento a tutta la squadra a mercoledì, ha regalato due giorni di riposo – come da programma, complici anche le Nazionali – prima di voler guardare in faccia i suoi ragazzi e capire cosa sia successo.

Perché l’empasse di Roma non si può spiegare solamente con il fatto che la Lazio sia stata superiore. Semplice così: qualcosa a livello mentale non ha funzionato, un corto circuito ha fatto saltare il banco causando il black out che evidentemente tende a manifestarsi spesso. Una resa incondizionata con la quale il Parma si è consegnato di fatto al nemico senza battere ciglio. Bisogna capire perché l’esercito del generale D’Aversa abbia sotterrato, troppo presto, l’ascia di guerra. Eppure la squadra è abituata a combattere. “Non siamo tutta questa schifezza – ha commentato il direttore sportivo Daniele Faggiano, entrato a far da scudo a un gruppo che ha il morale basso ma che conserva un buon margine di vantaggio sulle inseguitrici -. Io voglio fare punti, non mi interessa giocare male”.

Il problema è che adesso i punti hanno una valenza doppia, nel bene e nel male. Non farne significa rischiare di domenica in domenica. Il Parma deve invertire la rotta, ritrovarsi prima dal punto di vista psicologico, poi fisico, perché un 4-1 così non si può spiegare solamente con la superiorità della Lazio a cui neanche pareva vero di imporsi con così tanta facilità. Quattro gol in un tempo, la squadra di Simone Inzaghi li aveva affibbiati solo al Novara. E’ successo complessivamente quattro volte in questa stagione che i biancocelesti trovassero quattro gol in una partita. Contro il Parma e il Novara in Coppa Italia, contro il Genoa e la Spal: in questi ultimi casi Immobile (assente all’olimpico domenica) e compagni hanno stordito con due gol per tempo l’avversario. Mercoledì, al chiuso del centro sportivo di Collecchio, D’Aversa cercherà di fare quadrato e rimettere insieme i cocci di un Parma rotto.  

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