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Mercoledì, 29 Novembre 2023
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Liverani prepara il cambio modulo: ma il 5-3-2 non va accantonato

Brunetta avrà un ruolo chiave, Osorio è garanzia: bisogna trovare ancora il play giusto per dettare i tempi e mandare innescare il reparto offensivo

Il terreno per tornare alla difesa a quattro, Fabio Liverani l’ha preparato. Per tutta la settimana che è appena passata, quella senza i nazionali tanto per intenderci, e quella che sta per cominciare con vista sull’Olimpico, il tecnico romano ha lavorato e lavorerà sulla virata tattica, forte del tempo a sua disposizione per aver potuto infondere nella testa dei ragazzi idee e fondamenta del suo calcio.

Mancavano all’appello e mancheranno giocatori chiave, come Kucka, Kurtic e Gervinho, ma questo periodo di prova è senza dubbio stato utile per apparecchiare la svolta. Senza però tralasciare del tutto la soluzione che lo ha portato a blindarsi, che ha fruttato due punti in due partite. Il 5-3-2 resta sempre una finestra d’emergenza, c’è da dire che quello ammirato contro Inter e Fiorentina non è stato il suo Parma, ma almeno in questa fase si è cementato il gruppo utleriormente, facendo intuire limpidamente che a disposizione di Liverani c’è un gruppo disponibile. E pronto eventualmente agli straordinari del caso. Si ha così la sensazione che anche Roma sarà una tappa di sacrificio, propedeutica alla svolta definitiva (anche nella mentalità oltre che nella tattica) che partirà dalla gara contro il Genoa, anticipata magari dall’impegno in Coppa Italia contro il Cosenza in casa, il 25 di novembre.

La giusta tempra di Osorio è incoraggiante. Il difensore venezuelano si è dimostrato all’altezza della situazione, ha brillato anche nella gara di Coppa America contro il Brasile, vinta 1-0 dalla Selecao, con gol di Firmino. Lui e Brunetta sono state le note liete dell’ultima uscita, oltre al punto ottenuto senza mai tirare in porta e alla porta di Sepe rimasta inviolata per la seconda volta in stagione. Contro la Fiorentina, il Parma ha potuto riabbracciare due giocatori sui quali punta molto, su cui la società ha investito parecchio. Il ruolo chiave del difensore venezuelano, che la società ha investito del ruolo di colonna del presente e del futuro, fa ben sperare.

Lo stesso si è fatto con Brunetta, investimento più a lungo termine, capace di poter permettere la svolta tattica definitiva. Tempo di prendere un po’ di confidenza con il campo, capire i ritmi del calcio italiano, intenso come quello argentino ma molto più tattico rispetto ai tornei di apertura e clausura del Sudamerica. E anche il pianista potrà ritagliarsi uno spazio importante. Lo spera, prima di tutti, Liverani. Che progetta il cambio passo e studia per renderlo effettivo.

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