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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lucarelli eroe del popolo crociato: "Avevo fatto una promessa, l'ho mantenuta. Il futuro? Tutto è possibile"

Le lacrime che hanno rigato il volto di Alessandro Lucarelli a Spezia partono da lontano

Le lacrime che hanno rigato il volto di Alessandro Lucarelli a aLaSpezia partono da lontano. Da quelle che il capitano ha dovuto ingoiare amaramente davanti al Tribunale di Parma, il 21 giugno del 2015, quando il giudice ha dichiarato il fallimento di una squadra che ha camminato a braccetto con le grandi per tanto tempo e nella quale lui, l’eterno ragazzo da Livorno, ha militato per dieci stagioni. 348 presenze con la maglia del Parma, mezza vita calcistica con la stessa casacca, quella che si è cucito addosso e che, nel frattempo, diventava veramente una seconda pelle. Da vendere carissima. Alessandro Lucarelli è entrato nella storia con il Parma, ha spalancato le porte della leggenda fino a diventare un eroe. Un mito. Uno di loro (i tifosi), uno di noi. Uno che ostenta l’orgoglio e non nasconde la rabbia, uno che mostra fiero le cicatrici. Uno che dopo venti giorni dall’operazione al menisco si è trovato a festeggiare un traguardo che nessuno mai ha tagliato nella storia del calcio.

Il capitano di una nave rimasto saldamente al timone anche quando la nave stava per essere risucchiata dalla tempesta. Anche quando – di fatto – nella tempesta ci è finita coperta dall’onta di un fallimento vergognoso che ha scalfito tutti, offuscato l’animo dei tifosi e ricoperto di vergogna una città, una comunità. Lui. Il capitano è rimasto dritto, colpito duro ma in piedi, si è messo davanti a tutti, ha fatto da scudo e ha solcato la strada verso la risalita. Una risalita impreziosita da tre promozioni, vissute in prima linea, che premiano la fedeltà di Lucarelli e la sua lunga militanza che – senza dubbio – lo hanno portato a essere una figura positiva per il calcio, un punto di riferimento, un idolo. Un eroe, partito da Arzignano con una promessa “riportare il Parma in Serie A. Se ci gioco? Non lo so, ci devo pensare. Ma questa vittoria mi appaga” – ha detto Lucarelli a fine partita. Promessa mantenuta intanto. In tre anni, dall’inferno al paradiso con un biglietto di sola andata su una nave che ha navigato in mare aperto, condotta in porto da un capitano verace e vero. Pronto a entrare nella leggenda, dopo aver fatto la storia.

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