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Nasce il nuovo Parma di Pecchia: ok i giovani ma dietro serve gente di esperienza

L'allenatore ha ricevuto le giuste rassicurazioni in chiave mercato: il club a lavoro per costruire una squadra che possa puntare alla Serie A

Era tutt'altro che scontata la presenza di Fabio Pecchia sulla panchina del Parma anche per la stagione che verrà. Dietro questi giorni contorti e pieni di silenzio si nascondevano i dubbi del tecnico legati soprattutto al progetto che Krause e soci gli avrebbero consegnato a fine campionato. La strada tracciata dal club rimane pressoché identica: giovani bravi da formare e sui quali lavorare guardando al domani. Ma la praticità degli allenatori li costringe a guardare all'oggi, rimanendo concentrati sul presente. La volontà di Pecchia è quella di vincere subito. Dopo aver trainato la squadra al quarto posto e alla semifinale playoff persa per centimetri e decisioni arbitrali che hanno indirizzato la partita, tutti sono convinti che con qualche ritocco mirato il Parma tornerà a recitare da protagonista. L'obiettivo è arrivare in Serie A, ormai dopo un anno questioni come identità e mentalità vincente possono considerarsi superate. Serve vincere e per farlo all'avvocato di Formia serve gente che di vittorie se ne intenda. La questione del rinnovo del contratto è diventata, infatti, secondaria in questi giorni. Anche a Cremona, con un accordo in essere a cifre elevate maturate dopo la vittoria del campionato, Pecchia aveva dimostrato come i soldi non fossero il problema principale, lasciando perché non convinto dell'aspetto prettamente sportivo. Facile pensare che anche a Parma, le riserve sulla prosecuzione del rapporto da parte dell'allenatore, erano rivolte più alla bontà del progetto tecnico sul quale - evidentemente - ha ricevuto delle convincenti rassicurazioni. 

Con in tasca il prolungamento di un anno e la nuova scadenza spostata al 2025, il prossimo passo del Parma sarà sul mercato. Durante i vari colloqui che si sono susseguiti in questi giorni, il tema è stato affrontato eccome. Si è discusso dei giocatori da trattenere e di altri che avrebbero manifestato la voglia di partire, oltre che dei nuovi possibili acquisti. Almeno uno per reparto: considerando che gente del calibro di Ansaldi e Vazquez hanno chiuso la loro parentesi con Parma e che anche Gigi Buffon può seguirli nella stessa direzione, lo spogliatoio si impoverisce di carisma e personalità. Per questo diventa fondamentale cercare e trovare calciatori che possano sopperire a queste mancanze: meglio se conoscono la categoria. Pecchia non ha mai nascosto l'ammirazione per i giovani, sa riconoscere quelli di qualità e sa valorizzarli. I risultati ottenuti in questa stagione dai vari Benek, Bonny, Sohm sono sotto gli occhi di tutti. Sul fronte entrate serve intervenire su un difensore centrale che sappia muoversi nella palude della Serie B e garantire personalità e affidabilità al pacchetto. Uno che comandi il reparto, insomma. Importante nel gioco di Pecchia diventa anche un centrocampista di rottura, uno che assalti gli avversari quando sono in possesso e, nello stesso tempo, che vada a procacciarsi qualche spazio davanti. Dove non ci sarà più Franco Vazquez. Il genio del Mudo è stato sacrificato sull'altare dell'età, anche se la classe, in genere, è l'ultimo elemento che appassisce di fronte al tempo che avanza. Bisogna sostituirlo con un centravanti che porti in dote tanti gol. Capitolo esterni: l'anno scorso hanno rappresentato a lungo la croce del tecnico, soprattutto a inizio campionato. Serve capire bene quanto margine ci sia per riavere a corte Zanimacchia, fedelissimo di Pecchia. La strategia è stata condivisa da tutti gli interpreti, l'area tecnica con Vaeyens, Pederzoli e Notari è al lavoro per costruire un Parma che sia da Serie A. 

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