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Nuovo Tardini: l'investimento di Krause e le 'tentazioni' della politica

L'investimento privato costa al presidente americano circa 80 milioni di euro. Il primo passo è stato fatto, adesso l'iter burocratico dovrebbe essere più snello per fare il via ai lavori"

Un investimento privato da oltre 70 milioni di Euro della famiglia Krause per fare si che il Tardini, icona della città da cento anni, possa rimanere al suo posto per altri cento, ringiovanito e ripensato con nuovi standard di fruizione. E’ questo il regalo che Kyle Krause vuole fare alla città e che oggi ha compiuto il primo passo con la presentazione del nuovo progetto. Già, parlare di vero e proprio regalo non e’ improprio, perché terminato il periodo di concessione (50 o 60 anni è l’orizzonte di cui si parla) necessario al rientro dell’investimento, lo Stadio, la cui proprietà rimarrà pubblica, ritornerà nella piena disponibilità della città.  Che uno stadio moderno fosse un asset fondamentale per una società di calcio, capace di garantire alle casse del club introiti diversificati, lo avevano già capito i vecchi soci di Nuovo Inizio, che avevano lavorato per quasi due anni ad un progetto identico nel concept a quello in finalizzazione da parte del Gruppo Krause, anche se più basico nell’estetica è più contenuto negli investimenti.

E prima di passare il testimone alla famiglia americana, i vecchi soci si erano assicurati che Krause fosse in sintonia con il progetto di rigenerazione, cedendogli insieme al Parma Calcio, la società dedicata Parma Progetto Stadio ad un valore simbolico, in cambio dell’impegno a portare avanti il progetto. Così Kyle Krause è ripartito dagli stessi concetti di sostenibilità, multifunzionalità ’ e restituzione di spazi vivibili 7 giorni su 7, ma ha voluto fare un ulteriore passo avanti, affidando allo Studio Zoppini, la progettazione di uno stadio avvenieristico ed  iconico, “ispirato da Parma e per Parma”, destinato ad essere un punto attrattivo e aggregativo di una città che cambia. Il consenso dei parmigiani al progetto di restyling rispetto ad un nuovo stadio, è sempre stato piuttosto ampio in questi anni e ora tutto sembra finalmente pronto a procedere senza intoppi.

Ma le 'ombre' della politica rischiano di togliere luce al progetto. Tra un anno ci saranno le elezioni comunali e a nessuno sfugge che un progetto importante come il nuovo stadio rischi di diventare terreno di scontro elettorale. Da una parte l’amministrazione comunale, vicesindaco Bosi in testa, fervente sostenitore del progetto. Dall’altra parte il PD e le altre opposizioni, che non sono tanto contro il progetto, ma contro la maggioranza di Effetto Parma, in vista delle prossime elezioni. E che accusano la Giunta di volersi 'intestare' un’opera che è invece frutto esclusivo dell’intraprendenza privata. E così si ha l’impressione che comitati, manifestazioni di piazza, locandine alle edicole e tam tam mediatico contro il progetto, registrate in queste ultime settimane, non siano poi così spontanee, ma legate a doppio filo con le lotte 'politiche' in corso. Il caso della scuola Puccini in questo senso è esemplare: nè i vecchi soci di Nuovo Inizio, ne’ Krause, sono mai stati interessati in alcun modo alla demolizione della scuola. Semmai era un vecchio progetto del Comune, che intendeva trasferire il plesso in una scuola di nuova costruzione.

La situazione aveva finito per infastidire il Presidente americano, sempre molto attento a queste tematiche. A differenza di altre operazioni (ad esempio nella vicina Bologna il Comune finanzierà per quaranta di milioni il restyling in partnership con Saputo) i soldi per realizzare il progetto del Parma saranno tutti a carico del privato. Sembrano lontanissimi i tempi in cui Ghirardi e Leonardi chiamavano a raccolta l’ Amministrazione in pompose conferenze stampa dove si annunciavano progetti poi mai realizzati. L’impressione è che oggi si faccia molto sul serio e che un treno del genere, con investimenti di questa portata dall’estero, passi una volta ogni cento anni. Alla politica spetta il compito di controllare, sorvegliare, vigilare affinché l’interesse pubblico sia messo al primo posto. Ma sarebbe bello che il progetto non fosse troppo strumentalizzato. Ne beneficerebbe il Parma e - mai come in questo caso - Parma città.

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