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Operazione ripartenza: Bruno, i senatori e la variabile Gervinho

L’ossatura con Sepe, il portoghese e Kucka, davanti Cornelius e Kulusevski le certezze, in attesa del ritorno di Inglese e le sgasate dell'ivoriano, simbolo della ripartenza

Il campionato del Parma riparte da Torino. Dove si è di fatto fermato il 23 febbraio, quando si era capito che di calcio si poteva parlare poco. La parentesi Spal è da accantonare e per il risultato, e per quello che è successo nel contesto. Sono stati i primi segnali di un pallone cha si andava via via sgonfiando, salvo ritrovare più volume nel bel mezzo di una tempesta che ha rischiato più volte di inghiottire la barca, la stessa che si è ritrovata a galla. E che adesso rema per mettersi al sicuro e arrivare in porto.

Gli allenamenti proseguono in una Collecchio blindata, Roberto D’Aversa ha cominciato in questa settimana a mettere nel mirino il Torino e ha abbozzato qualche discorso già nelle prime sedute, un paio di concetti con il lavoro che si è concentrato più che altro sulla squadra: ritrovare la forma, riportare in condizioni tutto il gruppo evitando di perdere pedine per strada e rinforzando l’ossatura con i rientri di qualche lungo degente. Vedi Luigi Sepe, il portiere terzo in Serie A per numero di parate effettuate, 105. L’ultima uscita è stata quella casalinga con l’Udinese, conclusa senza aver subito reti ma con una lesione che lo ha costretto a rimanere fuori per diverse settimane. Scongiurata l’operazione, Sepe è stato egregiamente sostituito da Colombi, adesso è pronto a riprendere il suo posto, complice anche la lunga pausa determinata dalla pandemia. E’ uno dei punti di riferimento del Parma di D’Aversa, che rischia di perderlo a fine stagione causa le sirene del Napoli e qualche voce che lo accosta all’Inter di Antonio Conte.

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