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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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ESCLUSIVA - Palmieri presenta Cerri: "Ragazzone umile, punta moderna"

Il responsabile del settore giovanile traccia l'identikit del giovane crociato: "Ha una tecnica discreta, molto mobile, tira di destro e di sinistro. Sono orgoglioso, ora comincia la salita..."

E' stata decisamente la sua settimana. Provate a chiedergli l'amicizia su facebook, ve ne accorgerete. "Spiacenti, questo utente ha già troppe richieste d'amicizia", è la sentenza del social network. Alberto Cerri, non ha ancora 17 anni, li compirà tra pochi giorni, ma Donadoni gli ha voluto già fare un regalo. Forse il più gradito tra quelli che riceverà. Una manciata di minuti con il numero 20 sulle spalle nell'ultima gara del Parma. E' il più giovane parmigiano ad aver esordito con la maglia crociata, mai nessuno alla sua età aveva fatto i conti con questa emozione che Albertone ha saputo gestire al meglio. L'esordio in A è un momento che non si dimentica tanto facilmente. E da quando Amauri gli ha dato il cambio, lo ha abbracciato e incoraggiato, la vita calcistica, e non solo, del giovane di San Secondo, ha preso una piega diversa e graditissima. Tanto che nemmeno lui ci crede. E già impazzano i paragoni, gli accostamenti. Lui, Alberto, dice di ispirarsi a Van Basten e Ibra. Idee chiare, chiarissime, che spesso vanno a coincidere con i sogni tipici dei ragazzi della sua età. Lecito coltivarli, meno illudersi, anche se la linea tra la realtà e l'illusione è talmente sottile che è troppo facile inciamparvi. Ma Cerri, famiglia solida alle spalle e amici che gli vogliono bene, è sicuro di non oltrepassare il confine.

IMPONENZA E UMILTA' - La società punta su di lui, il settore giovanile pure, tanto che lo reclama. "Deve fare altre partite con noi, in più ha degli obiettivi da raggiungere. A breve partirà con la Nazionale per gli Europei di categoria, ora deve lavorare". Chi parla è Palmieri, responsabile del settore giovanile del Parma calcio, un'organizzazione compatta, un'unica cosa con la squadra professionistica. Unità data da una certa filosofia di lavoro che contempla anche confronto e discussioni tra i dirigenti dei "piccoli" e quelli dei "grandi", per indirizzare i ragazzi verso un credo calcistico ben definito. Attraverso anche una struttura elegante, ben attrezzata che rappresenta un punto di appoggio per tutti i tesserati. Ed è qui dentro che ragazzi come Cerri coltivano il sogno di diventare calciatori. "Abbiamo un sacco di talenti che si stanno mettendo in mostra - spiega Palmieri a contatto con i giovani ormai da anni -. Il nostro intento è quello di creare un'ossatura a questi ragazzi, falri lavorare e crescere fino a farli emergere nel calcio che conta, tra i professionisti. Qui c'è gente che merita e lavora sodo per raggiungere gli obiettivi prefissati". Come Cerri, "Ragazzino per bene, con una famiglia umile dalle spalle larghe. Sono contento per il suo esordio, è la prima presenza che fa e va dato merito alla società e al mister che se lo sta portando con lui. Da qualche tempo si allena al fianco di campioni e questo può aiutarlo a crescere". Classe '96, tra un match di play station e un allenamento, Cerri si affaccia al calcio che conta con l'idea di voler puntare in alto, ma cn la consapevolezza che per farlo ci vuole il lavoro. "Vorrei fare il pompiere - spiega Palmieri -. Lasciamolo sereno e tranquillo. Siamo qua per lavorare e per portare a crescere. E' stata una bella soddisfazione per il ragazzo e per il Parma. Stiamo mettendo le basi per far crescere i giovani e lui ha dato lustro al nostro lavoro. Ce lo aspettavamo, conosciamo le sue potenzialità, ma bisogna continuare a lavorare". Struttura fisica imponente, Cerri ha giocato sempre in una o due categorie in piu rispetto alla sua, dando sempre l'impressione di essere più grande di quello che è. E il suo fisico pare proprio dargli ragione. Calza un 45, poco meno del suo idolo, Ibrahimovic, è una prima punta a cui piace farsi vedere, smarcarsi ed entrare in area d rigore. Ottima capacità di inserimento, ha un buon calcio e una discreta tecnica. "Bravo a difendere palla si tratta di una punta moderna a tutti gli effetti - spiega Palmieri -. E' un destro naturale, ma tira anche con il sinistro.  Non voglio fare paragoni, non sono capace. Voglio solo dire che il ragazzo è ambizioso e, stare a contatto con i giocatori del Parma, lo aiuterà a crescere e maturare. Non abbiamo paura che qualcuno ce lo porti via, Cerri è legato in maniera viscerale al Parma, è nato qui e il Parma lo ha portato in A. Questo era il suo sogno che ha raggiunto, siamo contenti, ma ora deve pensare a lavorare. E' un capitale della società, deve cercare solo di sviluppare il suo cammino e stare tranquillo. Poi il tempo è galantuomo...". Come Cerri, che dopo l'esordio con la maglia numero 20, "E' venuto a salutare tutti con un sorriso smagliante ma con una umiltà incredibile". E' stata decisamente la sua settimana.

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