rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Sport

Viaggio nell'annus horribilis del Parma: dalla Juventus al ritorno di Scala...(parte 2)

Dopo la successione di presidenti, dopo Taci e Manenti, le dimissioni di Leonardi e le proteste dei tifosi, parte il lavoro dei curatori fallimentari che non evitano la scomparsa del Parma. La vittoria contro la Juve poi...

PARMA - Dopo il fallimento e la nomina dei curatori Angelo Anedda e Alberto Guiotto, il Parma vive una fase lunga e dolorosa di speranze che alla fine svaniscono il 22 giugno, giorno mesto e triste di una ricorrenza negativa che per ogni tifoso evocherà rabbia mista a rimpianti. Emozioni negative ma pur sempre emozioni per una città che comincia a stringersi intorno alla squadra e capisce che il momento è delicato, unico, da vivere intorno al detto antico secondo cui la speranza è sempre l'ultima a morire. Un'idea forte, che convince una comunità che sogna una specie di salvatore pieno di quattrini freschi per appianare il buco costruito dal duo Leonardi-Ghirardi e diventato voragine con l''innesto di Taci e Manenti che non hanno portato via niente, ma nemmeno hanno dato niente a una squadra distrutta e appesantita da chiacchiere e problematiche, che rimane coerente fino alla fine e porta avanti (sotto le pressioni della Lega e della Federazione il cui intento è salvare il campionato e non il Parma) un torneo che gli regala anche Una giornata unica, mentre vanno avanti le trattative per negoziare il debito sportivo (salito in maniera spropositata perché i contratti in essere della società sfiorano i 200), e per trovare questo benedetto compratore disposto a sborsare un'ingente somma di denaro che faccia ripartire la macchina evitando che si fermi tutto a giugno, quando sono fissati i termini per le iscrizioni ai campionati.

curatorifoto2-2-2-2

Tra promesse (mai mantenute) e millantatori (tanti, tantissimi a caccia di un briciolo di notorietà cercando di utilizzare il nome del Parma Fc per spingere il loro), tra sciacalli e mitomani, il Parma continua a covare assieme ai suoi tifosi il desiderio di salvezza. E iniziano i colloqui con Tavecchio, proseguono quelli con Tommasi, cominciano i dialoghi con i curatori per cercare di abbassare il monte ingaggi di una rosa troppo ampia e piena di sconosciuti in giro per le varie leghe (professionistiche e non), frutto di una pesca a strascico operata senza cognizione da Leonardi e fomentata da Ghirardi che ha cercato, una volta chiusi i rubinetti, di mandare avanti la baracca con la legge delle plusvalenze. 

Viaggio nell'annus horribilis del Parma 2

Il mese di aprile comincia con la nomina di Demetrio Albertini come conulente dei curatori fallimentari. Un uomo di calcio che abbia il compito di ricucire lo strappo tra i dissidenti (giocatori che non fanno parte della rosa attuale del Parma) e una proprietà che non c'è più (rappresentata al momento dai curatori stessi) per cercare di trattare. Spettanze vecchie, stipendi non pagati, parcelle ai procuratori mai saldate, tutto si mescola in un calderone bollente che di li a poco sarebbe diventato un vortice che avrebbe spazzato via il Parma. Un mese di trattative e di incontri, tanti dei quali inutili, capace solo di appesantire ulteriormente i giocatori esausti che contano i giorni che li separa dalla fine del campionato. albertinipizzarottilucarelli-2-2-2In mezzo le ultime (almeno per un po' di tempo), grandi sfide: con l'Inter il 4 aprile, con la Juventus l'11. Quattro punti in due partite e una dignità che non viene mai calpestata. Questo il messaggio che il Parma manda al campionato, all'Italia in generale, il paese in cui si tende a dimenticare in fretta tutto. Il gol di Mauri, l'ultimo sigillo su una stagione nefasta, resterà nella storia. La discesa di Belfodil premia l'inserimento dell'argentino che di sinistro piazza sotto l'incrocio dei pali il pallone. Gente che piange, commossa, gente che ricorderà per sempre tutto questo. Mentre rimbalzano notizie di fondi interessati all'acquisizione del Parma, (Gem) e di cordate che in pratica sfruttano il momento per cercare di entrare nel database dei curatori fallimentari  mostrare interesse.L'esercizio provvisorio continua, l'azienda viene valutata tra i 20 e i 25 milioni di euro, mentre i punti di penalizzazione (altri 4 con inibizione per Leonardi e Manenti) arrivano il 16 aprile dimezzando una classifica disastrata e ridotta all'osso. Si continua a giocare (a Marassi è disfatta: 2-0), 4-0 con la Lazio a eRoma e una vittoria contro il Palermo (1-0, Nocerino su rigore). Intanto, il 22 aprile, fallisce anche la società controllante del Parma Fc, la Eventi Sportivi di Ghirardi che "passa" al curatore fallimentare Vincenzo Piazza.

PARMA 1913: IL NUOVO INIZIO 

Il mese di maggio si apre con il parere favorevole sulla continuazione dell'esercizio provvisorio. IMG_0965-2Si continua, e si continua pure a trattare. La baracca viene portata avanti, ma non c'è da sperarci. Iniziano le aste (la prima va deserta il 6 maggio), Belfodil rescinde e la speranza di un salvataggio scema, giorno dopo giorno visto che pure la seconda asta (quella del 12 maggio) va deserta, così come la terza (18 maggio) e la quarta. Il termine viene prorogato, il tempo stringe, si pensa anche a un'asta aggiuntiva, mentre il 24 maggio il Parma gioca la sua ultima gara al Tardini (2-2 con l'Hellas). L'ultima asta, quella del 28 maggio, è inutile, così come quella aggiuntiva (9 giugno) disposta da Rogato. Niente, il Parma chiude il campionato tra mille difficoltà, Tavecchio da garanzie, il sindaco Pizzarotti lo pressa, entrano in campo le cordate di Giuseppe Corrado (capo di The Space) e quella di Mike Piazza (ex giocatore di baseball). Mentre va deserta l'asta aggiuntiva, l'esercizio provvisorio viene prolungato fino al 22 giugno. E' il termine ultimo, dopo di che sarà buio. Il debito intanto viene affilato ancora: 22,8 milioni di euro, ma è la richiesta dei dissidenti che spaventa sia Corrado che Piazza, che si ritirano senza aver presentato l'offerta. Sono giorni bollenti quelli che separano il Parma dalla scomparsa, sono giorni brutti, di attesa, di speranza che ormai non c'è più, di richieste, telefonate, angosce. Che restano vane: il 22 giugno il Parma fallisce. Si riparte dalla D, si riparte da Scala e dal Parma Calcio 1913. Un nuovo inizio il 29 giugno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Viaggio nell'annus horribilis del Parma: dalla Juventus al ritorno di Scala...(parte 2)

ParmaToday è in caricamento