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Parma 1913| Cacioli e Lauria: "Una sensazione bellissima essere a Parma"

Ecco l'intervista ai due nuovi acquisti del Parma che raccontano le loro esperienze, le loro caratteristiche, la sensazione di arrivare in una città che si stringe attorno alla sua squadra con enorme affetto e l'impatto mediatico.

LUCA CACIOLI

Quali aspettative avete per quest’annata? Fin dove si può arrivare?

“Tra di noi ci conosciamo già, più o meno abbiamo giocato nelle stesse categorie, con alcuni ho giocato contro lo scorso anno, sono tutti giocatori importanti per la categoria, e credo che non ci dobbiamo nascondere, dobbiamo riuscire a portare il Parma nel più breve tempo possibile nel professionismo, speriamo che quella di quest’anno sia l’annata vincente”.

Tu hai all’attivo un discreto numero di promozioni (5 consecutive, Ndr), vedendo com’è partita quest’avventura qual è il tuo giudizio?

“La squadra è in fase di costruzione, Minotti e Galassi stanno lavorando, i giocatori che sono arrivati sono tutti di categoria, anche superiore. Anche i giovani sembrano molto bravi, credo ci siano tutte le condizioni per fare un annata importante”.

Che effetto ti fa essere in una squadra con questo blasone, anche se in questo momento è un po’ una nobile decaduta?

“Lo prendo come un premio alla carriera, certo fa un effetto incredibile già entrando dal cancello, non siamo abituati a fare allenamenti con sei campi a disposizione, qui c’è tutto, quindi non abbiamo alibi nè scuse, è tutto perfetto, ora manca la cosa più difficile che è vincere”.

Come giudichi l’attacco crociato o comunque gli elementi che sono arrivati fino a questo momento, da difensore che farà coppia con Lucarelli?

“Lauria che è qui con me ha fatto molti gol, Musetti ha fatto gol a San Marino, Melandri ha fatto 12 gol in Lega Pro l’anno scorso, credo che davanti siamo messi bene”.

Vi state abituando a questa situazione con tutte queste telecamere e l’entusiasmo dei tifosi che sono corsi ad abbonarsi?

“Ci stiamo abituando, anche ora vedo un sacco di telecamere e non sono poi così abituato, ma ci abitueremo. L’importante è stare bene tra di noi, stiamo lavorando bene ed il Mister ci fa stare bene, quindi l’importante poi è il campo”.

Il 23 agosto si parte con la Coppa Italia, com’è l’amalgama tra di voi nello spogliatoio, in attesa del completamento della rosa?

“Più o meno ci conoscevamo tutti, dobbiamo integrare i giovani che sono importantissimi, questa è una categoria nella quale quattro giovani sono obbligatori in campo, e dobbiamo fare gruppo dentro e fuori dallo spogliatoio, dobbiamo farli sentire importanti e starli dietro. Dobbiamo far capire loro che hanno un’opportunità importante, perchè iniziare la carriera a Parma, anche se in Serie D, è una cosa importante”.

Se ti avessero detto lo scorso anno che avresti fatto coppia con Lucarelli al Tardini con presumibilmente 10mila spettatori cos’avresti risposto?

“Che siete matti… – ride – Anzi, mi dispiace per lui che si dovrà abituare a me…”

FABIO LAURIA

Abbiamo visto una tua foto di qualche anno fa nella quale indossavi la maglia del Parma, ci puoi raccontare com’è andata?

“A Napoli c’era una scuola calcio affiliata al Parma, e spesso e volentieri ero qui in prova. Quella è una foto di 17 anni fa, ed ero veramente piccolo, poi sono andato a Modena, quindi non sono andato molto lontano”.

Dopo 17 anni però ce l’hai fatta, sei arrivato a Parma…

“Si, si vede che era destino, perchè quell’anno è stata un’annata di provini, ed il Parma era in cima alla mia lista, sono venuto su 5 o 6 volte, poi alla fine non si fece nulla. Si vede che era destino, ripeto…”

Che caratteristiche hai?

“Mi piace giocare dietro la punta, mi piace fornire assist, ed ultimamente ho anche scoperto che so fare gol…”

C’è una discreta abbondanza per ora nel tuo ruolo, ma tu puoi fare anche l’interno, no?

“In carriera ho fatto diversi ruoli. Sono partito come esterno classico del 4-4-2, poi dopo mi sono adattato, ho fatto il centrocampista a due, o davanti alla difesa. Il mio ruolo ideale è il trequartista, la seconda punta o l’esterno destro, però per mia fortuna riesco ad adattarmi in diversi ruoli”.

Come vivi questa nuova avventura a Parma?

“È una sensazione bellissima, e come diceva prima Luca per noi che siamo più datati è anche un premio alla carriera, per tutti gli sforzi che abbiamo fatto. Ora viene il bello, perchè puntiamo assolutamente a vincere questo campionato, e non sarà facile perchè ci chiamiamo Parma e siamo costretti a vincere, ma non abbiamo la sicurezza di farlo”.

Qui a Parma c’è un entusiasmo incredibile, lo percepite?

“Venire a Parma e vedere un entusiasmo del genere, con 8mila abbonamenti quasi a scatola chiusa è motivo d’orgoglio per questa società e per chi ama questa maglia. Noi abbiamo una responsabilità enorme, però siamo abbastanza grandi per capire che dobbiamo concentrarci sull’obbiettivo”.

Si parla molto del possibile girone nel quale potrebbe finire il Parma. Tu che conosci la categoria quale potrebbe essere il girone più “facile”?

“Ho fatto due anni di D, e ho visto un cambiamento enorme. La prima volta che ho fatto la D è stato quattro anni fa a Venezia nel girone C, il girone veneto, e rispetto all’anno scorso ho visto che è aumentato molto il livello, perchè non essendoci più la Lega Pro di seconda divisione tanti giocatori dalla Lega Pro sono scesi. Troveremo di sicuro in qualsiasi girone tante squadre attrezzate ed organizzate, con giocatori che hanno giocato anche in categorie superiori. Andare in Toscana a giocare è sempre pericoloso, perchè le squadre toscane sono sempre toste”.

L’ultima annata è stata la migliore per te dal punto di vista realizzativo…

“Sì, ho giocato con continuità nel ruolo che preferisco, e ho capito anche io nella mia testa che potevo fare quelle cose, e ci sono riuscito”.

Dopo tutti quei gol immaginiamo siano arrivate anche offerte dalla Lega Pro… Ci hai pensato su?

“Un mese fa avevo già sentito Galassi, poi le trattative sono andate avanti, c’è stato qualche interesse dalla Lega Pro anche se non concreto, mi cercavano molto in Serie D ma la mia priorità è sempre stata questa”.

Con Giorgino com’è andata? Perchè si dice che eri stato decisivo per portarlo a Rovigo in passato…

“Si, a Rovigo sì ma qui no… Non mi posso permettere di portare i giocatori… Però conosco il ragazzo, e in un gruppo servono uomini con la U maiuscola, perchè qui a Parma bisognerà lottare, e chi sta fuori deve sapere che sarà importante anche nei 5 minuti in cui giocherà. Ho parlato con Minotti e Galassi, ho magari dato qualche informazione, non sono stato decisivo ma ho parlato bene di lui”.

È vero che un nome come quello del Parma in una trattativa vale forse più di un ingaggio ricco?

“Dipende dal calciatore, ma il nome Parma affascina, magari pensi che sei sempre in Serie D, ma quando metti piede davanti al cancello ti accorgi che c’è tanta differenza a livello organizzativo, e vieni messo nelle condizioni ideali per pensare solo a giocare a calcio. Di sicuro il nome pesa”.

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