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Martedì, 16 Aprile 2024
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Parma 1913 | Parla Morrone: "Che gioia, voglio solo allenare anche se il campo mi mancherà..."

L'ex capitano crociato: "Sono più emozionato oggi che quando scendevo in campo a San Siro. L'ho detto anche a mia moglie. Mi ispiro a Guidolin, con Barone c'è grande collaborazione"

Dal campo alla panchina, con quella voglia matta che lo contraddistingue come uno che dà tutto per la maglia. Stefano Morrone riparte dai 2000-2001, i ragazzi del Parma hanno un ottimo modello da seguire. "Gli spiegherò subito il senso di appartenenza e cosa vuol dire l'amore per la maglia, secondo me, quell'amore che mi ha portato a giocare tante partite. L'obiettivo sarà quel campo là in fondo, (quello della prima squadra ndr), chissà che un giorno non ci arrivino". Giocare per divertirsi, sapendo che il lavoro da fare c'è e sarà tanto".

"Sono abbastanza emozionato -ha dichiarato Stefano Morrone- dicevo oggi a mia moglie che sono più emozionato ora che quando giocavo a San Siro davanti a 80.000 persone. Ai ragazzi parlerò del senso di appartenenza, vorrei spiegare loro che devono giocare e divertirsi con la speranza di arrivare nel calcio che conta. Io attraverso voglia e determinazione sono arrivato a giocare tante partite. La mia decisione era quella di giocare, ma mi sentivo come se avessi giocato per riconoscenza. Non ero molto coinvolto perché con la testa stavo dall'altra parte della barricata. Mi ispiro a Guidolin perché ha tirato fuori da ogni giocatore la voglia di fare e di lottare. Con Barone c'è una grande stima e ci aiutiamo a vicenda. C'è una collaborazione massima tra noi, anche se io alleno i ragazzi del 2000-2001. Questa per me è una palestra, devo misurarmi con i ragazzi e non è detto che lo sappia fare. La prima squadra intanto la vedo bene, tutti sono pronti a buttarsi in serie D, senza puzza sotto al naso". 

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