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SERIE B

Parma, a Terni un passo indietro: da rivedere il reparto offensivo

Contro la Ternana solo 3 tiri da dentro l'area. L'attacco non punge

Dalla splendida vittoria contro il Genoa al pari sofferto contro la Ternana. Detta così chiaramente si ha la sensazione di una grande occasione persa. E in parte lo è, perché il Parma di Terni poteva staccare il biglietto per il rilancio delle sue ambizioni ma si è arreso a una squadra che gli ha complicato parecchio la vita, mancando l'appuntamento con la seconda vittoria di fila che non arriva da quattro mesi abbondanti. Ma se non altro Pecchia riparte da un dato positivo: per la terza volta in stagione (dopo la prima giornata con il Bari e contro il Genoa all'andata) i crociati hanno saputo reagire a una situazione di svantaggio portando a casa un punto. È poco? Sì, per quello che ci si attende dal Parma quando non si vince si rischia sempre di raccogliere meno del dovuto ma è di sicuro un dato positivo dal quale bisogna ripartire. Perché ripartire ancora, per l'ennesima volta in stagione, si può. Infatti, nonostante l'evidente frenata di Terni (percepita il doppio proprio perché negli occhi di tutti c'era la vittoria convincente contro la seconda in classifica arrivata una settimana fa), il Parma rimane ancora agganciato al vagone dei playoff, nel gruppone delle squadre che sono ferme a 34 punti (oltre ai crociati, ci sono anche Ternana, Palermo e Pisa) lontane dal secondo posto che dista 8 lunghezze (il Genoa è stato penalizzato di un punto ndc). La classifica, al netto dell'ottava posizione, rimane la fotografia più confortante per il prosieguo: in 5 punti ci sono 6 squadre. E con 14 partite ancora da giocare tutto resta aperto in una Serie B che vede il Frosinone di Fabio Grosso veleggiare sicuro verso il porto della Serie A. Per tutte le altre la situazione resta da valutare giornata dopo giornata.

A proposito del Parma: la gara di Terni ha mostrato ancora una volta i limiti di un attacco spuntato, che ha faticato a concretizzare (e creare) occasioni da gol. Solo nel secondo tempo Fabio Pecchia si è affidato a un centravanti vero, chiarendo di fatto quello che era già trapelato in sede di mercato: il tecnico preferisce fare leva sulla coralità per il suo gioco, invece che servirsi di un nove vero come terminale offensivo. Pronti via, a Terni due centravanti sono partiti dalla panchina (Inglese e Charpentier), un altro (Benek) giocava sull'esterno. Di punta giostrava Vazquez, ma con gli spazi chiusi e la congestione delle vie centrali serviva buttare avanti qualche palla in modo tale che venisse ripulita e giocata per il compagno. Infatti per tutta la partita, i tiri del Parma da dentro l'area di rigore sono stati solamente 3, a differenza dei 7 della Ternaa. Inglese era entrato per provare a percorrere questa via, ma la speranza di correggere il tiro è evaporata con il suo ingresso in campo. Niente: in 45' ha toccato 19 palloni e ne ha persi 11. Sono stati 5 i passaggi negativi e un solo tiro in porta quello effettuato dall'attaccante. Un po' poco. Inglese ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, di ritrovare la fiducia smarrita ormai tempo fa e, soprattutto, di trovare la via del gol. La porta si è ristretta e la rete manca da settembre: da 150 giorni. La speranza è che a partire da Ascoli, avversario al quale ha segnato l'ultimo dei suoi quattro gol ormai un girone fa, Inglese possa tornare a esultare. Per accorciare in classifica e sognare. Intanto il Genoa è stato penalizzato di un punto per mancati adempimenti di parte dei versamenti delle ritenute Irpef dei mesi di settembre e ottobre. Un segno da cogliere al più presto. 

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