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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Parma, a testa bassa: quattro personaggi in cerca di riscatto

Da Brugman a Karamoh, passando per Scozzarella e Pezzella: è già mercato in casa crociata

Testa bassa e pedalare. Il Parma lavora a Collecchio ormai da tre giorni nel ritiro blindato adibito in un centro sportivo off limits. Corsa, esercizi atletici a gruppetti, così come stabilito dal vecchio protocollo ormai superato da quello approvato dal Comitato tecnico scientifico.

Questi giorni serviranno a Roberto D’Aversa per valutare lo stato di forma della squadra, ferma ormai dal 10 marzo, data dell’ultimo allenamento seguito alla partita ‘sospesa’ contro la Spal, costata la sconfitta ai crociati. Attesi da tredici partite (dodici da calendario più il recupero della gara con il Torino, calendarizzata inizialmente per il 23 febbraio), i crociati dovranno dimostrare di essere all’altezza di una situazione che al ritorno in campo li vedrà partire da un ottavo posto in coabitazione con il Verona, a un punto di distanza dal Milan e con una partita in meno (quella con il Toro, appunto) in una volata che potrebbe dire molto. In un senso o nell’altro. Non va dimenticato un assunto base: il Parma deve ancora fare punti per rimanere tranquillo e centrare la matematica salvezza, quella che garantirebbe al club un’altra stagione in Serie A e permetterebbe ai giocatori e allo staff tecnico di vivere serenamente una stranissima fase due. Per la tre, quella che comprenderebbe anche il mercato, ci penserà Daniele Faggiano. Il direttore sportivo del Parma ha un’agenda fitta, all’immobilismo di facciata risponde con un’azione decisa verso questo o quell’obiettivo. Chiuso verbalmente l’accordo con Benali, il ds del Parma si muove rapido per rastrellare quanto più possibile e provare a chiudere con gli effetti sorpresa degni di Gervinho e compagnia. L’affare Giovinco, portato avanti nel silenzio più totale, va letto in questo modo.

Ma c’è da fare i conti con un eventuale sfoltimento della rosa. Chi rischia? Chi deve convincere di poter fare parte del gruppo Parma? Gli ultimi appuntamenti rappresenteranno un banco di prova importante per giocatori come Giuseppe Pezzella, Gaston Brugman, Matteo Scozzarella e Yann Karamoh, che più di tutti è chiamato a un riscatto visto il poco, pochissimo che ha fatto vedere in campo. Ma andiamo con ordine.

Pezzella non ha avuto tantissimo spazio, a dire la verità. Il suo prestito dall’Udinese con obbligo di riscatto (fissato a 4,5 milioni di euro) legato alla salvezza, potrebbe passare anche dalle sue prestazioni. Chiuso da Gagliolo, in quella zona di campo l’ex giocatore del Genoa non ha mai convinto, ma D’Aversa lo ritiene un potenziale da monitorare, viste le doti tecniche e atletiche che possiede.

Anche Brugman deve convincere. Ha giocato poco, in netta ripresa anche lui nell’ultimo periodo, Gaston si è legato al Parma rifiutando anche la proposta dell’Antalyaspor pervenuta a gennaio sulla scrivania di Faggiano. Da professionista si è messo sempre a disposizione dell’allenatore, e del gruppo, preferendo giocarsi le sue possibilità a Parma. L’uruguaiano nell’ultimo periodo ha garantito affidabilità, dimostrando di poter rimanere nel gruppo di D’Aversa.

Scozzarella è già un passo avanti rispetto agli altri. Il rinnovo del contratto fino al 2021 purtroppo non è coinciso con l'exploit, ma solo D'Aversa sa quanto sia importante il calciatore per i suoi schemi. L'infortunio, la lesione al retto femorale destro, è ormai alle spalle. Il centrocampista ha approfittato del lockdown per continuare a lavorare e smaltirlo del tutto, con la speranza che giocaando possa ritrovare la continuità di cui ha bisogno per esprimersi ad alti livelli. 

Lo stesso vale per Yann Karamoh, giocatore che il Parma ha rilevato dall’Inter con la solita formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a sette milioni. Il francese dovrà farsi perdonare parecchie ‘uscite a vuoto’, per cui dovrà sfruttare queste tredici partite al massimo. Intanto ha recuperato dall’infortunio occorsogli durante Fiorentina-Parma, e questa già è una notizia. Adesso non gli resta che recuperare la fiducia di D’Aversa, con il quale in questa stagione ha avuto più di un confronto.  

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