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Parma, si lavora al dopo Apolloni: da Larini a Marino, da Crespo a Delio Rossi

Scelta drastica della proprietà che ha già avviato i primi contatti con l'ex Direttore Sportivo di Napoli (c'era pure Calaiò) e Atalanta. Hernan aspetta la chiamata, Delio fa finta di non sapere. Gli scenari

Ha prevalso la linea dura: il partito degli scontenti guidato da Barilla, Pizzarotti e Dallara ha vinto. Cambiare guida tecnica era probabilmente inevitabile, non tanto per la classifica, quanto per il mancato progresso di un progetto tecnico piantato su sè stesso che non dava garanzie per il futuro né lasciava intravvedere possibilità di miglioria, almeno non nell'immediato. I quindici mesi di Gigi Apolloni, segnati da critiche e tensioni, non hanno convinto i sette soci che adesso si sono messi a lavoro per restituire al Parma una nuova dirigenza e un nuovo allenatore. La mossa di fare fuori tutti non è stata magari lungimirante, difatti la squadra è senza un referente. C'è il solo Morrone che guiderà la squadra ad Ancona, poi nessuno. Le voci sono tante, i quadri che si sono delineati nelle ore immediatamente successive al patatrac però hanno evidenziato l'esigenza da parte della proprietà di puntare sull'esperienza di chi nel calcio c'è da anni. E che possa rimescolare le carte per fare emergere i valori di una squadra costruita male, ma piena di individualità che alla lunga, se messi in campo bene e con delle idee, possono emergere. Idee tante, sappiamo che ci sono, ma il tempo stringe.

IDEE D.S. - Quella di Pierpaolo Marino è una candidatura importante, sostenuta dai soci quasi all'unanimità. L'ex diesse di Napoli e Atalanta farebbe al caso del Parma. Autoritario, conosce le dinamiche del mercato e del calcio in generale, ha rifatto grande il Napoli e, con Calaiò, è stato protagonista di una cavalcata trionfale. Partendo dalla Serie C. Poi è andato a fare le fortune, si fa per dire visto il momento che sta attraversando, aureo più che mai, dell'Atalanta. Ha iniziato ad Avellino, faceva il raccattapalle, poi ha fatto l'arbitro, il giornalista e il commentatore, pure il portiere una mezza volta. Uomo di calcio, nel suo curriculum Napoli, Avellino, Roma, Napoli ancora e Atalanta. Colpi importanti, persona di polso, tiene unita la squadra e si fa intendere. Ci sarebbe anche una mezza idea, romantica anche questa, di riportare Fabrizio Larini in sella. Ma è fievolissima. Prende forza la candidatura di Ciccio Palmieri, già resposnabile del settore giovanile e legato a Guido Barilla. Il Parma con Palmieri ha un conto aperto, potrebbe essere l'ora di chiuderlo. E' legato al Sassuolo, ma se il Parma gli offre un ruolo di rilievo e la possibilità di cominciare con i grandi, lascerebbe. Lo solletica l'idea di mettersi alla prova, conosce l'ambiente e i giovani, molti.

IDEE ALLENATORE - L'allenatore ovviamente dipenderebbe dalla scelta del Direttore sportivo. Marino ha fatto sapere già di voler pieni poteri, magari potendo scegliere di sua sponte, con la supervisione della proprietà chiaramente. Il suo uomo di fiducia è Edy Reja, già insieme a Napoli (cavalcata storica) e Atalanta. Il vecchio Edy è un po' fuori dai giri grossi, fermo da tempo, non convince per l'età. Favorito sicuramente Delio Rossi, che in maniera netta ha detto di non essere a conoscenza dei fatti, né di essere stato contattato e che avrebbe appreso la notizia dai media. Senza lavoro da un bel po', illustre disoccupato, Delio saprebbe districarsi in situazioni difficili come questa. Bravo a gestire più che a costruire, ammesso che comunque sia lui il prescelto, ci sarebbero da mettere a posto tante cose. A cominciare dagli anni di contratto che la proprietà gli propone. Il tecnico romagnolo vuole un biennale. La proprietà deve capire se l'uomo giusto può essere lui davvero. L'idea Crespo piace ancora, sarebbe particolare e nostalgica, ma le vecchie glorie non hanno funzionato prima... . Occhio a Zeman, pupillo di Pizzarotti, uno degli scontenti grazie al quale è prevalsa la linea dura. 

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