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Parma, a caccia del terzo indizio, aspettando LiZhang

Con l'Avellino si chiude una settimana importante e se ne apre un'altra fondamentale per le sorti della società

Se è vero che tre indizi fanno una prova, per averne una concreta che faccia pensare alla guarigione completa del Parma c’è da aspettare a domenica. Sarà la chiusura di un cerchio che si è aperto contro l’Entella e che ha avuto il suo picco più alto contro il Foggia per un martedì da leoni vissuto dal Parma di D’Aversa che può pensare in positivo dopo i sei gol piazzati in due partite. Praticamente uno in meno rispetto a quelli che il Parma aveva segnato fino a sabato scorso. Qualcosa deve essere cambiata per forza nell’interpretazione di un modulo che è rimasto sempre identico, nei giocatori che hanno metabolizzato le uscite infelici delle ultime volte e nell’allenatore che è rimasto fedele al suo credo tattico, cambiando in maniera significativa qualche movimento in fase offensiva (vedi prima Siligardi, poi Insigne che contro Entella e Foggia hanno giocato sotto punta è più vicini a Ceravolo e Calaiò), per andare in profondità e per provare la soluzione del tiro da fuori, per favorire anche l’uscita dei difensori centrali avversari che di solito rimangono abbarbicati alla punta e non gli lasciano spazio per muoversi. 

Aspettando LiZhang 

È così che sono nate le trame brillanti e fresche dei ragazzi di D’Aversa che hanno saputo tenere a bada le scorribande  poco preoccupanti di Stroppa e dei suoi neutralizzandoli con una fase difensiva solida e attenta che rimbalzava Mazzeo e compagni. Il Foggia lasciava parecchi spazi e il Parma si è saputo infilare per bene nei corridoi arrivando spesso all’uno contro uno sul fondo e pure centralmente, dove Calaiò poteva contare sul brio di Insigne che spesso si appoggiava a lui con e senza palla. Contro l’Avellino sarà diverso, Novellino pratica un calcio pragmatico e sfondare potrebbe essere difficile. Davanti la squadra dell’ex allenatore del Venezia fa cose importanti, ma i crociati hanno saputo ritrovare la loro solidità in difesa. Sarà una settimana importante a livello sportivo, una settimana che va a introdurne un’altra fondamentale. La chiusura della trattativa che porterebbe i cinesi di Jiangh LiZhang a possedere il 60% delle quote azionarie di una società che sta per passare di mano, per cui si attende l’arrivo del futuro presidente (e dei 4 milioni di euro che servono a sancire il passaggio di proprietà) che serve a sistemare burocraticamente quella che al momento è una pratica formale. E che per ora blocca ragionamenti e investimenti su quello che sarà, compreso il discorso legato al rinnovo del contratto di Daniele Faggiano, che ha già discusso tutto con i soci di Nuovo Inizio e che aspetta, prima di firmare, il benestare dei futuri proprietari. 

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