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Parma, è derby fantasia: Cassano contro Diamanti, un duello da favola

Il fantasista barese contro il jolly del Bologna, a confronto i giocatori che, assieme a Pjanic, hanno realizzato il maggior numero di passaggi decisivi del nostro campionato. Estro e sregolatezza, che sfida

Due “matti” da legare, uno destro, l’altro mancino. Due ragazzi che con il pallone tra i piedi ti fanno stropicciare gli occhi. Due artisti che, forse, non hanno espresso tutta la potenzialità e il loro talento, spesso li abbiamo sentiti parlare e dire: “Tornassi indietro, mi comporterei meglio, certe cose non le farei”, segno che un piccolo pentimento, anche loro, ce l’hanno e qualcosa da rimproverarsi, a livello caratteriale, pure. Ma senza questa peculiarità, i due non sarebbero Antonio Cassano  e Alessandro Diamanti. 

FANTASIA E  SACRIFICIO - Sabato incendieranno il derby, con la loro eleganza mista a “follia” sana, quella che spesso ti serve per decidere una partita, magari con un tocco che nemmeno ti sai spiegare. Con un calcio di punizioni magari, una saetta dalla distanza, un gancio mancino che ti mette ko. Tipico di Diamanti, uno che ci mette pure la corsa. In un Bologna che gli ha costruito al fianco un progetto tattico interessante, in una piazza che lo ha eletto capitano anche fuori dal campo, che lo ama perdutamente. Durante la sessione di calciomercato, Alino è stato vicinissimo a lasciare il rossoblù, causa di una corte serrata di Juventus e Milan che lo volevano strappare alla proprietà che ha investito in maniera decisa su di lui. Ma i tifosi del Bologna hanno ringraziato il loro presidente e per aver trattenuto il loro diamante prezioso, che, diciamola tutta, avrebbe voluto vivere una stagione diversa da quella che sta vivendo fino ad ora, causa gli 11 punti in classifica e una situazione societaria da definire e capire bene. Ma Diamanti pensa solo al campo, a vedere come scardinare le difese e a lanciare bombe da lontano. Uno che da il meglio di sé da metà campo in giù, tipico di quei calciatori che odiano i vincoli tattici. Ma lui li accetta, cavolo se li accetta, è pronto a dare una mano in difesa, ci mette la gamba e contrasta, dribbla e scassina le difese avversarie, da vicino e da lontano, con qualche punizione o un lancio per il compagno, una sgroppata oppure una bordata da fuori. 

ANTONIO ASSIST-MAN - Più solista di Cassano, nasce come un’ala sinistra che da il meglio a destra quando si  accentra e tira, che può benissimo stare in mezzo al campo oppure dietro le o la punta. Come contro l’Inter, pronto a innescare Bianchi o a favorire i tagli dei centrocampisti. La fantasia operaia insomma, quella che ti fa innamorare quando la osservi e che ti fa apprezzare il sacrificio. Un po’ meno incline a questo tipo di lavoro è Cassano. FantAntonio è così, prendere o lasciare, decisivo nei 30 metri, con tanti assist e pochi dribbling. Quando ha di fronte l’avversario lo salta sì, ma non è tipo da progressione, più da fioretto che da sciabola, sa fare male al momento giusto, chiedere al Napoli. Un tipo che sa mandare in gol da qualsiasi posizione, che può risolvere con la giocata che ti aiuta. Ora fa pure gol, quindi. Ne ha sempre fatti Cassano, ma a fine stagione si è sempre trovato a contare gli assist, innumerevoli, i gol, è bene che li segnino altri, infondo lui esulta di più quando assiste. Come Diamanti, due matti

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