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BUON COMPLEANNO, PARMA | Una torta senza candeline, ma che festa in curva

Lo spettacolo travolgente dei tifosi non è servito ai crociati che, per l'ennesima volta in questa stagione, sciupano un'occasione e rischiano pure di perdere la gara. Intanto hanno perso Cassano per la Samp

E' come se ti trovassi nel bel mezzo di una festa e ti spegnessero la luce. Parma-Cagliari più o meno è andata così. C'era la festa ma è mancata la luce nel momento più importante. Peccato, perché era tutto pronto. I Boys, con la loro dedizione, avevano preparato una coreografia maestosa, bella, da brividi, da centenario. I giocatori devono essersi emozionati, e hanno gettato un'occasione, una delle tante, per regalare un pomeriggio di gioia ai loro supporters. L'unica nota positiva della giornata centenaria, che di fatto cade il 16 dicembre, è stato il quinto risultato utile di fila, con una squadra che ha mostrato di saper soffrire ma non di voler svoltare, rimanendo, in attesa della partita del Milan, (contro la Roma nel posticipo ndr) nella parte destra della classifica. Peccato, perché le premesse c'erano tutte. 

IMBRIGLIATI - Lopez lo sapeva, e non ci stava. Non poteva starci. E tutta la remissività che il suo Cagliari aveva mostrato in trasferta, l'ha trasformata in voglia di fare, costruire. Per poco non è riuscito a fare andare di traverso la torta al Parma, che, imbrigliato, non ha saputo muoversi e costruire grattacapi ad Avramov che si è goduto la visuale, allertato solo da Biabiany e Valdes nel primo tempo, da qualche tentativo timido nella ripresa con Amauri che non è riuscito nella deviazione vincente. E il Cagliari che non ti aspetti si è preso il campo, si è piazzato lì con Eriksson anzicchè Cossu sulla mediana, con Ekdal a fare il quarto di centrocampo invece del trequartista. E il Parma, sorpreso forse, non ha avuto spazi per lanciare i suoi mobili attaccanti. Sansone non si è mai visto, Biabiany a tratti, Cassano solo per qualche tocco. Poi basta. La mediana del Cagliari, ha vinto la partita nella partita, Nainggolan ha cucito e scucito, Dessena per poco non regalava la beffa, Sau e Nenè hanno dato filo da torcere. E, se 0-0 è stato, bisogna dire grazie a Mirante, bravo a sporcare quella palla finita poi sul palo. 

POCA CATTIVERIA - E' successo nel secondo tempo, quando il Parma ha provato a cambiare marcia senza riuscirci. Senza cattiveria, solo con qualche folata isolata. Il Cagliari è arrivato sempre primo sulla palla, quando doveva pressare lo faceva con efficacia, quando doveva impostare con lucidità. L'atteggiamento del Parma non è piaciuto nemmeno a Donadoni, troppi spazi lasciati, poca convinzione. Senza Parolo ha perso in inserimenti e senza Gargano in pressing. Acquah è stato bravo, ma in un paio di ripartenze non è stato lucido e, spesso, non ha trovato la cosa giusta da fare, come lo stesso Sansone. Risucchiato dall'uomo in più a centrocampo, il tedesco che partiva da lontano non è riuscito ad essere pericoloso quasi mai, come Cassano.

QUELLA CASSANATA... - Doveva essere uno dei protagonisti ma nulla, è sceso in campo senza voglia e con i nervi tesi tanto che si è fatto ammonire. Ha costretto Tommasi ad estrarre il giallo, prima partendo da lontano e andando a discutere con lui, quando non era nemmeno coinvolto, poi reiterando qualche protesta con qualche gesto di troppo e, visto che l'arbitro non voleva sapere di ammonirlo, lui ha calciato il pallone fermo, ed ecco che il giallo gli è stato concesso. Come se glielo avesse chiesto, gentilmente. 

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