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Martedì, 16 Aprile 2024
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L'impresa del Parma: Ranieri insegna, ma servirebbe un 'Rossi'

Nell'anno di Pepito la svolta arrivò nelle ultime dieci partite: venti punti concquistati, sei vittorie, due pareggi e due sconfitte. Ma oggi il morale è sotto i tacchett...

Diciamo la verità, quando Roberto D’Aversa è tornato sembrava di vedere in lontananza la sagoma di Claudio Ranieri. Annus domini 2007, l’allenatore romano era fermo dopo l’esperienza al Valencia. La squadra navigava nei bassifondi della classifica che l’avrebbe vista retrocessa. Come adesso. L’impresa era quasi impossibile, Ranieri l’ha centrata mettendo nel sacco 27 punti in 16 partite, 20 nelle ultime 10, con 2 sole sconfitte e 2 pareggi. Le sei vittorie (con Siena, Livorno, Palermo, Cagliari, Messina ed Empoli) regalarono al Parma un traguardo storico. Un dodicesimo posto che aveva significato salvezza oltre ogni più rosea previsione. Quando arrivò Ranieri i punti erano 22 (D’Aversa ha sostituito Liverani dopo 16 partite e 12 punti), rilevando la squadra al penultimo posto. Si erano vinte appena quattro partite, con dieci pareggi e ben 14 sconfitte. Questo lo score dopo 28 giornate, con Ranieri arrivato a guidare Morfeo e compagni a febbraio. Con la Sampdoria fu subito sconfitta, un 1-0 di misura che somiglia tanto alla partita del Parma con la Lazio, la prima di D’Aversa.

Le successive partite (contro Udinese, Ascoli, Reggina e Atalanta) permisero a Ranieri di fare quattro punti e camminare adagio, scoprendo il talento di un ragazzo che veniva dal Manchester United, Giuseppe Rossi. Quello che non è stato, per fare un nome, Zirkzee nel paragone fino ad ora, è stato l’italo-americano, capace di stupire tutti per qualità e per l’impatto che ha avuto nella stagione del Parma. Che non fu solo Rossi, fu anche Gasbarroni e Morfeo, Budan e Muslimovic. Fu un gruppo. Capace di tirarsi dai momenti neri, di rialzarsi dopo le sconfitte con Siena e Inter, e di incamerare nel mese di aprile 8 punti. Decisive furono le vittorie con Messina (4-1, con doppietta di Pepito) ed Empoli (3-1 firmato da Muslimovic, Budan e Gasbarroni), prima di tagliare il traguardo al dodicesimo posto. Un cammino simile poteva averlo D’Aversa, che dopo le prime due identiche a Ranieri, si è un po’ perso per la strada. Nelle successive quattro partite, il tecnico crociato ha raccolto 0 punti, diventati 4 in dieci partite, sette in dodici. Pochi per tentare di emulare le gesta di Sir Claudio, partito con l’handicap ma capace di girare a suo favore il tavolo della gara facendo saltare il banco. Ci sono dieci partite per ripetere il miracolo, servirà unità, concentrazione massima e zero errori. Al primo passo falso, il Parma potrebbe ritrovarsi spacciato. Ma nella stagione indecifrabile, mai dire mai.

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